MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Pampuri sepolto a Lacchiarella: "Eroe di guerra dimenticato"

L’appello: si restauri il monumento che ricorda le sue gesta nel primo conflitto mondiale .

Pampuri sepolto a Lacchiarella: "Eroe di guerra dimenticato"

"Vincenzo Pampuri, l’eroe della Grande guerra dimenticato come accade per tanti altri fantasmi delle due guerre mondiali". In questi giorni i cimiteri si riempiono di visitatori che vanno a trovare i propri cari. Fra tombe e loculi ben curati, adornati con vasi di fiori e con lumini accesi, si incrociano spesso tombe o statue malandate, rese malconce dall’incuria e dal tempo. Ma ognuna di queste raccoglie la storia di qualcuno e spesso può capitare che la storia sia di un eroe di altri tempi.

Per questo motivo Ettore Razzini, che fra pochi mesi compirà 90 anni, memoria storica dei comuni della zona e principalmente di Lacchiarella e Zibido San Giacomo, lancia un allarme e un appello affinché queste tombe, alcuni veri e proprie monumenti, vengano recuperati e venga ricordata la storia di chi vi è sepolto. Come nel caso di Vincenzo Pampuri, classe 1874, uno dei tanti soldati protagonisti al fronte della Guerra 15-18. La sua lapide cade a pezzi.

"Vincenzo Pampuri ha ricevuto alla fine della guerra una medaglia al merito per le sue azioni eroiche al fronte nel nord est del nostro Paese - spiega Ettore Razzini -. Tornato dalla guerra ha vissuto da persona umile fino a quando non si è spento. Oggi nel cimitero di Lacchiarella c’è una lapide che ricorda lui e la moglie, ma non c’è la storia di questo eroe di altri tempi. Questo accade con tantissimi altri eroi della prima della seconda Guerra mondiale. Essendo parte della nostra storia sarebbe bello, dove è possibile, ristrutturare le loro statue e le loro lapidi per tenere viva storia e memoria delle nuove generazioni. Non so quanto ancora il buon Dio mi farà vivere, ma vorrei che non si perdesse la storia della nostra gente". Ettore Razzini ha già fatto una piccola battaglia facendoci fare un viaggio nel passato per non fare finire nel dimenticatoio le 76 vittime del 30 gennaio 1945 quando una corriera, di quelle snodabili di un tempo, stava trasportando lavoratori e studenti da Pavia ai comuni nel Milanese e due aerei inglesi, in arrivo da una base veneta, volando basso mitragliarono la corriera all’altezza di Badile, frazione di Zibido. Quelle vittime sono ricordate da una croce sul ciglio della strada. La lapide era in stato di degrado e abbandono e dopo il suo appello l’intersa area è stata sistemata, ma manca ancora una targa che racconti la storia delle 76 vittime.