REDAZIONE MILANO

Davanti alla Statale di Milano una panchina bianca: “Non dimentichiamo le vittime della strada”

Il progetto di Aivis. L’assessore Granelli: “Rispettare le regole può salvare molte vite ed evitare che la tragedia dirompa nelle famiglie”

LARGO RICHINI, DIPINTA DI BIANCO PANCHINA IN MEMORIA VITTIME STRADA (FOTO)

La pitturazione della panchina nei Giardini Cederna

Milano – A Milano una panchina bianca in memoria delle vittime della strada. Il progetto è promosso dall'associazione italiana vittime e infortuni della strada (Aivis). In città, grazie all'adesione del Comune e del Municipio 1, la panchina bianca ha trovato spazio in largo Richini nei giardini Camilla Cederna di fronte all'Università degli Studi di Milano e in questi giorni è iniziata l'imbiancatura a cura del pittore Gregorio Mancini, in arte Greg. Un gesto di memoria personale e collettiva che porta consapevolezza, prevenzione, solidarietà e riflessione. Panchine bianche sono già state collocate negli scorsi due anni a Catania e Spirano, in provincia di Bergamo.

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La panchina bianca, con una targa a ricordo di tutte le vittime della strada, sarà messa a disposizione dei cittadini a partire da domenica 17 novembre, alle ore 10.30, alla presenza dell'assessore alla Sicurezza Marco Granelli, di Manuela Barbarossa e Giuseppe Bellanca rispettivamente presidente e vicepresidente dell' Associazione Aivis e del pittore Gregorio Mancini in arte Greg, in concomitanza della Giornata Mondiale in ricordo delle Vittime della strada indetta dall’Onu.

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“Ogni occasione è importante per ricordare a tutti che la strada può rappresentare un grave pericolo – dichiara l’assessore Granelli –. Imprudenza, velocità, distrazione, ebbrezza sono fra le più grandi cause di incidente, bene lo sanno gli agenti della Polizia locale che ogni giorno intervengono in città. Rispettare le regole può salvare molte vite ed evitare che la tragedia dirompa nelle famiglie. Questa panchina bianca, collocata proprio qui, luogo che rappresenta il futuro per migliaia di studenti e studentesse, sia un monito e un invito alla prudenza. Grazie Aivis per questo progetto”.