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Pandoro gate, Ferragni a processo . E attacca Fedez: "Tradita più volte"

Citazione diretta dei pm di Milano per truffa aggravata. Tra gli altri tre imputati l’ad di Balocco. L’influencer si difende e rompe il silenzio sull’ex marito. "Non voleva sposarmi, ma non sapeva tirarsi fuori".

Chiara Ferragni è un’influencer, nata a Cremona nel 1987, durante la promozione del pandoro con la sua griffe finito poi al centro della vicenda

Chiara Ferragni è un’influencer, nata a Cremona nel 1987, durante la promozione del pandoro con la sua griffe finito poi al centro della vicenda

di Anna GiorgiMILANOIl mercoldì nero di Chiara Ferragni, la prima e più famosa imprenditrice digitale che masticava successi e incassi da favola, comincia con l’avviso di citazione diretta in tribunale per difendersi dall’accusa di "truffa aggravata". Dovrà comparire in aula dopo l’estate: il caso è l’arcinoto "Pandoro gate". La giornata finisce con un lungo sfogo sulla sua pagina instagram in cui lei torna a vestire i panni della ex moglie, stavolta tradita, e scoperchia l’impensabile sulla sua vita di coppia, che così dorata non era. Si toglie due macigni dalle scarpe. Stavolta parla lei, delusa prima dal processo, dice: "Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno – la reazione a caldo della influencer – . Dovrò purtroppo convivere per ancora chissà quanto con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, che pesa su di me e sulla mia famiglia, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza". La tenacia, alla ex moglie di Fedez, non è mai mancata ed è anche quella qualità che, goccia dopo goccia, da sconosciuta bella ragazza di provincia, le fece conquistare il panorama internazionale della moda come nessuna altra era stata capace di fare prima di lei.

Poi, in serata, serve l’elegante vendetta, lo sfogo sulla pagina instagram, di tutto il suo dolore per essere sempre stata tradita da Fedez. "Ho vissuto 7 anni di relazione in cui ho amato come amo io, senza freni e con tutta me stessa. Ho amato pur quando c’erano tante ragioni per abbandonare, ho sopportato situazioni per cui avrei detto “non farti fare questo” a qualsiasi amica, perché per me l’amore era anche questo: sacrificarsi. Minimizzare costantemente il mancato rispetto e giustificare atteggiamenti sbagliati per proteggere l’altra parte, per proteggere la famiglia, per proteggere la coppia... l’ho cacciato di casa dopo aver scoperto un tradimento proprio in quei giorni (solo uno dei tanti) e mai è stato detto che lui non ha esitato prendendo la palla al balzo per non esser trascinato nel mio “danno d’immagine”. Non ho detto nulla pubblicamente nei mesi a seguire, neanche dopo tutto lo schifo che ho scoperto veniva fatto costantemente alle mie spalle mentre io facevo di tutto per cercare di farlo uscire dai momenti bui, ignara di tutto questo...".

Lo sfogo è lungo, una lama sottile che affonda nella piaga, che mette a nudo fragilità e tradimenti seriali, intollerabili. Tutto il contrario della immagine di vita a cui i Ferragnez ci avevano abituato. Ha avuto coraggio ed è stata forte. Stavolta si è immaginata libera. Ora la citazione in giudizio pare quasi, al confronto, un passaggio indolore. La Procura ha disposto la citazione diretta anche per il suo ex manager Fabio Damato. A giudizio il 23 settembre anche Alessandra Balocco, assistita dagli avvocati Alessandro Pistocchini e Alessandra Bono, oltre a Francesco Cannillo, rappresentante della Dolci Preziosi. Per tutti l’accusa è la medesima: truffa aggravata. L’interlocuzione con i pm non ha avuto l’esito auspicato, evidentemente, e la Procura ha preferito demandare al giudice del dibattimento ogni decisione. Sarà quindi un giudice, dopo l’udienza predibattimentale, a dover decidere se si aprirà o meno il dibattimento a carico degli imputati. L’aggiunto Eugenio Fusco e il pm Cristian Barilli hanno deciso di non chiedere l’archiviazione e andare avanti con la citazione diretta a giudizio, dopo settimane di riflessioni, dato il passaggio delicato. A fine novembre, gli avvocati dell’influencer avevano depositato una memoria per cercare di ottenere dalla Procura una richiesta di archiviazione delle accuse, sostenendo che Ferragni non aveva commesso alcuna truffa, inoltre avevano rimarcato che la loro assistita aveva già chiuso il fronte amministrativo ed effettuato versamenti, nel frattempo, all’ospedale Regina Margherita di Torino e all’associazione “Bambini delle fate“.

In tutto, secondo i calcoli dei legali, aveva già versato circa 3,4 milioni di euro.