
Il tavolo ispirato alla Pangea (Newpress)
Milano, 5 luglio 2015 - Si chiama «Pangea», come il supercontinente che tra Paleozoico e Mesozoico teneva insieme tutte le terre emerse. Fino a qualche giorno fa, il tavolo-puzzle, composto da 19 lastre di kauri, un legno millennario estratto dal ventre della Nuova Zelanda, e con le gambe fatte di briccola, ossia palizzate recuperate dalla laguna di Venezia, stava nel cuore del Padiglione Zero. Un’opera nell’opera, a firma dello stesso architetto, Michele De Lucchi. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, tuttavia, è avvenuto il trasloco in piazza Italia, all’incrocio tra Cardo e Decumano. Con inconvenienti a traino, raccontano i visitatori più affezionati di Expo su internet: ad esempio, qualche turista ha scambiato l’isola di 80 metri per una gigantesca panchina, stendendosi sopra.
Di conseguenza, sul web è partita la petizione per riportare la «Pangea» nel cortile interno di Padiglione Zero. La mobilitazione (che punta a raggiungere quota 200 firme) viaggia sulla piattaforma Change.org e avrebbe già raggiunto un primo risultato, come scrive il promotore, Alessandro Mariani. «Dopo l’incontro col Dott. Sala (Giuseppe, il commissario unico, ndr) all’interno di Expo ci sono state rassicurazioni in merito al fatto che la Pangea verrà spostata quanto prima. Lo stesso Sala ha confermato di aver letto la nostra petizione», commenta il promotore. Il trasloco, spiegano gli organizzatori, sarebbe servito a liberare il cortile per trasformarlo in un’agorà per brevi spettacoli di teatro da fine luglio. La rete, tuttavia, si è espressa. E vuole che «Pangea» torni al suo posto.
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