
Antonio Morgese, titolare delle gelaterie Rigoletto
Milano – “È talmente insolito, che quando ho detto a un cliente che era offerta, mi ha detto: Ma come? Non siamo mica a Roma”. L’avamposto meneghino della nuova, dolcissima, guerra tra Milano e la capitale per la panna gratis sul gelato è la gelateria Rigoletto. Uno dei rari casi sotto la Madonnina in cui la panna per guarnire il cono o la coppetta è, appunto, gratis.
All’inizio fu Zerocalcare
Una rarità che però, involontariamente, sta diventando una bandiera contro i ‘nemici’ romani che con la panna gratis hanno arricchito la già corposa mitologia anti-milanese. L’ultimo capitolo della rivalità tra le due metropoli è iniziato con Zerocalcare e la sua serie animata di Netflix ‘Questo mondo non mi renderà cattivo’. In un episodio il protagonista si ritrova in una gelateria del
quartiere Rebibbia, alle sue spalle una lavagnetta con i gusti del giorno, sulla quale però compare anche la scritta: “La panna è gratis perché non stamo a Milano”.
Al Testaccio
Lo slogan è stato poi ripreso ironicamente da una gelateria del quartiere Testaccio, andando ad alimentare sui social uno scambio di opinioni (diciamo così) sull’asse Roma-Milano. E accendendo il dibattito su quanto possa essere rappresentativo della città offrire, o meno, la panna sul gelato. Una partita che i milanesi si sono trovati però costretti a giocare in difesa visto che, effettivamente, da queste parti la panna si paga.
L’eccezione
Con qualche deliziosa eccezione: le tre gelaterie Rigoletto, in via San Siro, in piazza Po e in via Cola di Rienzo. “Siamo davvero un’eccezione – racconta Antonio Morgese, 50 anni, titolare delle gelaterie – Tanto che spesso, quando chiedo a un cliente se gradisce della panna insieme al gelato, devo subito sottolineare che è gratis. Ai milanesi non sembra vero. Credono che voglia aggiungere la panna per poi fargliela pagare”. Eppure sui listini alle spalle del banco nelle gelaterie Rigoletto c’è scritto chiaramente che la panna è gratis (più o meno come al Testaccio, ma senza riferimenti campanilistici). I milanesi però, si sa, sono così: se gli offri qualcosa, pensano sempre che sotto ci sia una fregatura.
Cuore di panna
Invece la panna per Rigoletto è una cosa piuttosto seria. È, a suo modo, un simbolo di riscatto. “L’idea di offrire la panna – spiega Morgese – è nata subito dopo la pandemia, quando ci siamo trovati in grandissima difficoltà e siamo stati costretti ad alzare i prezzi. Volevo trovare un modo per ‘ricambiare’ per quanto possibile il cliente. Un gesto di accoglienza, una coccola, che potesse fargli digerire l’aumento. Così ho pensato alla panna. E devo dire che, a parte lo spaesamento di qualcuno, è stata una scelta che ha premiato”.
Una cara coccola
Certo, è una gentilezza verso i clienti che ha un costo, come sottolinea lo stesso Morgese: “Sono circa 3 litri di panna per ogni negozio che regaliamo ogni giorno. Più o meno 18 euro per ogni punto vendita ogni giorno. Che, insomma, con tutti gli aumenti che abbiamo avuto negli ultimi anni, sono una spesa. Non la considero però una perdita, piuttosto un investimento. Una maniera per rendere ancora più piacevole venire nelle nostre gelaterie”.
Dalla Marina alla coppetta

La querelle sulla panna è poi il modo per scoprire una storia, quella di Morgese e del suo gelato, tanto di successo quanto singolare. “Sono nato a Napoli e fino a 24 anni sono stato Guardiamarina, ero un ufficiale imbarcato. Poi mi sono stancato di quella vita, non faceva per me. Così sono venuto a Milano e, quasi per caso, ho iniziato a lavorare con un mio amico che aveva una gelateria: lì ho scoperto una passione. Poi ho studiato tanto, perché il gelato è una materia difficile che bisogna studiare e approfondire sempre, e infine nel 1999 mi sono deciso e ho comprato la storica gelateria Rigoletto di via San Siro. È stata dura, soprattutto all’inizio, ma devo dire che ho fatto bene a non arrendermi: nel 2015 con l’Expo è arrivata la svolta (Rigoletto era la gelateria del Padiglione Italia, ndr), ora abbiamo 3 punti vendita e un grande laboratorio, 15 dipendenti e serviamo gelato, oltreché nei nostri negozi, a tanti ristoranti e alberghi”. E del cartello ‘La panna è gratis perché non stamo a Milano’ cosa ne pensa? “Mi ha fatto molto sorridere – conclude Morgese – però ci sono almeno tre gelaterie in città che lo smentiscono”.