Milano, 19 gennaio 2020 - Dopo le proteste di famiglie e associazioni contro la delibera di Giunta con cui sono state riviste le modalità di assegnazione dei fondi nazionali per i minori con disabilità gravi e gravissime, scoppia una nuova bufera sulla Regione Lombardia nel mirino sempre sul tema della non autosufficienza. A denunciare una nuova beffa "per i disabili, le persone anziane e le loro famiglie" è Emilio Didonè, segretario generale della Fnp Cisl Lombardia, sindacato che rappresenta i pensionati. "A seguito di una recente gara di appalto regionale per la fornitura di prodotti di assorbenza come pannoloni e traverse salva materasso - spiega - famiglie e caregiver si sono ritrovate con una fornitura di tali dispositivi medici ridotta e di qualità sicuramente inferiore".
Il sindacalista parla di "una scelta arbitraria e forse troppo al risparmio dei burocrati della Regione Lombardia, fatta da chi non è troppo consapevole dell’uso che ne viene fatto, che non conosce le difficoltà quotidiane di famiglie, che non ha mai vissuto in prima persona certe situazioni, che sottovaluta la fatica fisica e psicologica delle persone che si prendono cura di disabili e anziani". Un nuovo appello al presidente della Regione Attilio Fontana, dopo la lettera firmata da 64 famiglie accomunate dal fatto di aver un figlio affetto da disabilità grave o gravissima. "Tutte le modifiche approvate nella nuova delibera regionale sono peggiorative - scrivono - inaccettabile se si considera che i fondi sono aumentati e la riformulazione dei criteri mirava a potenziare il sostegno alle famiglie". Definiscono poi "offensivo" il riconoscimento di un sussidio medio di 400 euro al mese per il “caregiver”, chi si prende cura del disabile, figura che nella maggior parte dei casi coincide con quella dei genitori.
La mobilitazione delle famiglie ha sortito un primo effetto: il Consiglio regionale ha approvato infatti due mozioni con le quali impegna la Giunta lombarda a cambiare la delibera varata il 23 dicembre scorso e stanziare altri fondi per migliorarne l’efficacia.Ora arriva la stoccata della Cisl, che denuncia il risparmio nella fornitura di pannoloni. "Il mantenimento dell’anziano nel proprio contesto abitativo, familiare e sociale - sottolinea Didonè - non può essere rovesciato solamente sulle famiglie. Non si può continuare a fare cassa sempre sulla pelle degli stessi che hanno diritto ad una esistenza dignitosa".