
Papa Francesco con Elena Beccalli, rettrice dell'Università Cattolica di Milano
Milano – Cinque giorni fa, all'ultimo incontro tra Papa Francesco e la comunità del Policlinico Gemelli, che lo aveva curato, era presente anche la rettrice dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Elena Beccalli.
Ed è proprio a lei che il pontefice aveva rivolto un accorato ringraziamento: "Grazie per quello che avete fatto per me e grazie a lei, per essere così forte. Quando comandano le donne, le cose vanno", aveva detto Papa Francesco al primo rettore donna nella storia dell'università Cattolica. Che oggi lo ricorda, con "profonda riconoscenza e immensa gratitudine", in una nota firmata con Daniele Franco, presidente della Fondazione del Policlinico Gemelli e con monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell'ateneo milanese.
"Nel giorno del transito al cielo di Sua Santità Papa Francesco, la famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli si raccoglie nella preghiera per esprimere profonda riconoscenza e immensa gratitudine. L’umana tristezza di questo momento rende ancora più luminoso l’esempio di Francesco, il Papa venuto "quasi dalla fine del mondo" a rinfrancare la Chiesa e a donare speranza al mondo intero - sottolineano -. Nei confronti dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli, il Santo Padre ha sempre espresso un’attenzione particolare, che è tornata a manifestarsi con affetto caloroso e vera gioia, pur nella fragilità e nella malattia, nel recentissimo incontro dello scorso 16 aprile in cui ha voluto salutare il personale del Policlinico che lo aveva assistito per 38 giorni".
"Sono innumerevoli le occasioni in cui Papa Francesco ha ribadito la sua vicinanza e, osiamo dire, la sua amicizia verso il progetto dell’Ateneo e dell’Ospedale voluti da padre Agostino Gemelli come segno concreto e generativo della presenza dei cattolici italiani all’interno della società - ricorda ancora Elena Beccalli -. Papa Francesco ha voluto essere sino alla fine con il suo popolo. Questo è un segno di grande amore, di sapersi donare all’altro, a ognuno con un gesto speciale. Ne è una chiara manifestazione anche la sua ultima lettera enciclica Dilexit nos, 'Ci ha amati', dedicata al Sacro Cuore. Non possiamo non ricordare che la nostra stessa Università è intitolata al Sacro Cuore. Oggi, Lunedì dell’Angelo, ci confortano le parole rivolte alle donne che contemplano con stupore e timore il sepolcro vuoto: 'Perché cercate tra i morti colui che è vivo?' (Lc 24,5). È con questa lieta certezza che la nostra comunità rivolge il pensiero a Papa Francesco. La sua figura e il suo insegnamento non ci lasceranno e continueranno ad aiutarci e a essere da guida".