Milano, 21 aprile 2025 – Una Messa tradizionale, quella del Lunedì in Albis, nella chiesa dell’Angelo di via Moscova, che oggi è stata stravolta dall’annuncio della morte, questa mattina, di Papa Francesco. La celebrazione eucaristica, velata dalla tristezza per la scomparsa improvvisa del pontefice, ma anche confortata dalla preghiera e dalla speranza, è stata officiata dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini.

“La morte del Papa è un evento di risonanza mondiale – sono state le parole dell’arcivescovo –. Tanti sentono il dovere di esprimersi, di dire quello che il Papa ha fatto o detto. Noi vogliamo ricordarlo con semplicità, gratitudine e affetto”.

L’attenzione speciale per Milano
"Per quello che ho potuto sapere, il Papa ha avuto sempre per Milano una particolare attenzione. Anche con me, quando abbiamo avuto modo di incontrarci e durante il Sinodo, ha sempre avuto un pensiero affettuoso e incoraggiante. Vogliamo ricordarlo come amico, guida, presenza vicino al Signore. Che continua a dire "Pace", "Aiutare i poveri' e che siamo fratelli tutti”. Papa Francesco “è entrato nella gloria di Dio, nella pienezza della gioia, nella comunione dei Santi”.
"Insistenze e disagio”
Delpini nel corso dell’omelia non si è sottratto ai temi dell’immigrazione, dell’accoglienza e della solidarietà cari al pontefice. “Lui ha sempre voluto bene a Milano. Non so – ha aggiunto Delpini – se sempre tutti i milanesi hanno voluto bene a Papa Francesco. Alcune insistenze che lui ha avuto – quella per i migranti, quella per i poveri – ho l'impressione che in qualcuno abbiano lasciato un po' di disagio. Ma credo che è proprio questo che padre Francesco ha voluto fare".

Il significato di un nome
L’arcivescovo, i fedeli e la comunità religiosa ambrosiana si sono in ogni caso ritrovate in una constatazione condivisa. “I propositi del pontificato di Papa Francesco sono concentrati sul nome che ha scelto: Francesco significa povertà, la perfetta letizia nel tormento fisico e psicologico, la fraternità universale”.
Quelle caratteristiche che il pontefice argentino ha saputo accompagnare anche con l’ironia e la capacità di scherzare e di ridimensionare la gravità delle cose, quando era possibile farlo. “I tratti più evidenti del suo temperamento sono stati la tenacia fino alla testardaggine, l’espressione del volto che diceva della sua grande simpatia. Preghiamo per il Papa, per ringraziarlo e per accompagnarlo nell’ingresso nella gloria di Dio”.

La messa di suffragio
Domani martedì 22 aprile alle 17.30, nel Duomo, l'arcivescovo Mario Delpini presiederà una Messa di suffragio. Nell'occasione verranno sospese tutte le attività di tipo turistico. I vescovi della Lombardia, riuniti nella Conferenza episcopale lombarda, hanno espresso la loro “vicinanza alla Chiesa di Roma per la perdita del loro vescovo, segno visibile di comunione fra le Chiese sparse per tutta la terra e lo ringraziano per la sua coraggiosa e radicale testimonianza d'amore fino all'ultimo giorno della sua vita".