
Papa Francesco con Yahya Pallavicini. Nella foto piccola a sinistra Ilan Boni
Milano, 22 aprile 2025 – Jorge Mario Bergoglio “ha avuto un impatto rivoluzionario, è stato il miglior Papa nella storia della Chiesa”. Parola di musulmano, l’imam Asfa Mahmoud, presidente della Casa della cultura musulmana che sta provando a costruire, in zona via Padova, la prima moschea con tutti i crismi per i forse centomila fedeli dell’Islam in città. Di origini giordane, milanese da più di quarant’anni, Mahmoud ricorda come Papa Francesco abbia “scritto una nuova pagina della storia tra cristiani e musulmani firmando il ‘Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune’ assieme al Grande Imam di al-Azhar Ahmad al-Tayyib. È sempre stato vicino a cause giuste, ai deboli e ai poveri, a chi non ha voce. Ha condannato la produzione di armi e ha promosso il lavoro comune per la pace. Non dimenticherò mai sua visita in Palestina, nella moschea di Al-Aqsa, a Gerusalemme, per la preghiera”.
A Milano, nel 2017, l’imam lo incontrò di persona: “È stato un momento molto importante della mia vita”, dice, aggiungendo che come comunità musulmana “lo ricorderemo venerdì durante la preghiera in moschea”.
Anche Yahya Pallavicini, imam della mosceha al-Wahid di Milano e vicepresidente della Coreis, si augura che “l’apertura al dialogo interreligioso portata avanti da Papa Francesco” continui “nella ricerca del bene comune e del riconoscimento dell’unico Dio”, aggiunge ricordando “il suo insistente richiamo per la pace in Medioriente e nel resto del mondo, una pace nella verità e nella giustizia”, fino alla “benedizione nella Santa Pasqua, un simbolico ultimo saluto che dà a tutti il senso più profondo della fratellanza spirituale”.
Dai musulmani agli ebrei, l’altra religione del Libro con la quale il pontificato di Francesco, apertosi con una visita storica alla Sinagoga di Roma, ha vissuto anche attriti a seguito delle sue prese di posizione dopo la reazione di Israele, devastante per la popolazione di Gaza, al pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023: “Momenti di incomprensione” che il presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi non nega, ricordando però “la determinazione” di Bergoglio “a tenere sempre aperti i legami con il mondo ebraico e la sua costante promozione del dialogo interreligioso. Resta vivo il ricordo delle sue parole per la liberazione degli ostaggi israeliani e per la pace in Medioriente per cui preghiamo costantemente. La perdita di un uomo di così profonda fede e dedizione verso gli ultimi è un dolore per tutta l’umanità”, ha aggiunto esprimendo la vicinanza della comunità “ai nostri fratelli cristiani in questo grande lutto”.
“E a tutte quelle persone che oggi si sentono un po’ più sole e spaesate”, aggiunge il vicepresidente Ilan Boni: “Ho il ricordo di un uomo buono, che ha sempre fatto sentire il suo appoggio ai più deboli. Sapeva entrare nel cuore della gente”.
Tanto che il bisogno di esprimere il dolore per la sua scomparsa ha percorso anche mondi apparentemente periferici, rispetto alla fede, dalla nota dell’Ordine degli Psicologi al calcio, culto pagano che in segno di lutto ieri ha cancellato tutte le partite, dalla Serie A ai dilettanti. Dilagando sui social media, palcoscenico di tutti sul quale innumerevoli individui, dai ricchi di follower come Gerry Scotti, Belen Rodriguez, Chiara Ferragni al sottoproletariato del seguito, hanno stampato un pensiero per Francesco, il Papa che come nessun altro è stato uno di noi.