CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Parabiago, uccide un cane al parco. “Aveva la bocca aperta”. Denunciato il cacciatore

La proprietaria di Uma: “Le ha fatto saltare la testa davanti a mio figlio. Non avrò pace finché non avrò ottenuto giustizia”

Il cane ucciso; a destra, il post su Facebook che denuncia l'episodio

Il cane ucciso; a destra, il post su Facebook che denuncia l'episodio

Parabiago, 13 novembre 2023 – Spara in testa a un rottweiler nel parco del Roccolo davanti al suo proprietario, un ragazzino di 13 anni, e lo decapita. Una scena terribile quella accaduta domenica pomeriggio nell’area verde di Parabiago, nel Milanese, a poche centinaia di metri dalle case di via delle Viole al confine con Ravello.

Un cacciatore con regolare licenza, vestito in mimetica e con il cappello da alpino, si era nascosto dietro un cespuglio e una volta che Uma, questo il nome del cane, gli si è avvicinato gli ha sparato in bocca facendole letteralmente saltare la testa.

A raccontare l’accaduto Sarah, proprietaria del cane insieme al figlio tredicenne: “Uma, la mia bambina, la mia migliore amica, è stata ammazzata a sangue freddo. Le hanno sparato in testa, in mezzo agli occhi. Le ha sparato un cacciatore che prima “l’ha scambiata per un animale” (selvatico, ndr). Poi invece ha cambiato versione, dicendo che “l’ha vista con la bocca aperta”. Le ha sparato mentre era in un campo a 160 metri dalle case con mio figlio, un ragazzino di 13 anni, che si è visto la testa del suo cane esplodere".

Il cacciatore, un 44enne che risiede in zona, sarebbe noto nell’area per essersi già avvicinato alle case. In questo caso si era nascosto senza giubbotto catarifrangente, sparando poi addosso al cane, sembra direttamente in bocca. “Erano circa le 16.20 di domenica a pochi metri dalle case. Le ha sparato talmente da vicino che Uma è stata decapitata e non ho potuto manco portarla via - lo sfogo della proprietaria. Ho dovuto chiamare Arpa per far rimuovere il corpo. Questo è a tutti gli effetti un omicidio. Non avrò pace finché non avrò ottenuto la giustizia che merita Uma”.

La donna si è quindi recata dai carabinieri per presentare la denuncia. Sul cacciatore denunciato, al quale sono state sequestrate le armi, ci sarebbe già decine di segnalazioni per comportamento pericoloso. Ma l’episodio accaduto nel parco del Roccolo rappresenta uno choc per tutti.

Immediata la reazione delle associazioni animaliste. “Viste le circostanze, si sarebbe potuto trasformare anche in un omicidio – è la posizione condivisa da Gaia Animali & Ambiente, Lac, Leal, Earth Odv, Mondo Vagabondo Odv, Oipa, Un Rifugio Sicuro Odv, Vitadacani –. Le associazioni animaliste allertate esprimono solidarietà alla famiglia di Uma e, a fronte di questa ennesima vittima della caccia, sottolineano come una distanza di 150 metri dalle abitazioni non si può considerare sicura e rimarcano la necessità ormai irrimandabile di vietare la caccia vicino ai centri abitati, di regolamentare in modo più restrittivo i calendari venatori e i giorni consentiti”.