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Parco Falcone e Borsellino, inaugurazione dedicata ai giovani

Il nuovo parco alle spalle: verde, vialetti e panchine coperte da pergole. In mano fogli di carta con i...

Parco Falcone e Borsellino, inaugurazione dedicata ai giovani

Il nuovo parco alle spalle: verde, vialetti e panchine coperte da pergole. In mano fogli di carta con i...

Il nuovo parco alle spalle: verde, vialetti e panchine coperte da pergole. In mano fogli di carta con i brani di "Perchè mi chiamo Giovanni", il libro di Luigi Garlando su Giovanni Falcone. C’era anche un gruppo di ragazzi delle scuole medie, lo stesso che ha preso parte nei mesi scorsi al progetto di cittadinanza attiva "Blog Democracy" dell’IC Rita Levi Montalcini, all’inaugurazione, ieri mattina, del nuovo parco da oggi ufficialmente intitolato a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia, realizzato fra via don Sturzo e via Di Vittorio, a due passi dall’ingresso dell’Accademia Formativa Martesana. Al vernissage dedicato ai giovani tante autorità: la sindaca Ilaria Scaccabarozzi e i suoi assessori, i carabinieri, la guardia di finanza e la polizia locale, il coordinatore di Libera Martesana Antonio Brescianini e altri esponenti dell’associazione, le insegnanti delle medie Alessandra Colombo e Michela Lombi, il direttore dell’Accademia Carlo Zanoni.

Un’intitolazione punto d’arrivo di un percorso iniziato due anni fa, quando una mozione per l’intitolazione del parco fu votata all’unanimità dal consiglio comunale. Non casuale la data scelta per la cerimonia. "Il 16 dicembre 1987- così la sindaca - si concludeva il primo maxiprocesso per mafia a Palermo. L’accusa fu condotta dal pool antimafia guidato da Antonino Caponnetto e di cui facevano parte Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". Ancora: "Sappiamo come è andata a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, alle donne e agli uomini delle scorte. Nell’elenco delle vittime ci sono, soprattutto, nomi di donne e uomini comuni che non si sono piegati alle minacce. E hanno pagato con la vita". Ai ragazzi. "Chiedete ai professori di parlarvi sempre di questo pezzo di storia italiana". Un pensiero ai colleghi amministratori di territori a rischio: "Non lasciamoli soli". M.A.