MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Ragazza travolta e trascinata per 300 metri da un’auto: “Pensavo di morire ma ne uscirò più forte”

Il pensiero affidato ai social: "Pezzi di pelle che non ci sono, un'operazione chirurgica da eseguire a breve, l'anca scheggiata, un dito rotto e mentalmente traumatizzata. Sulo perché stavo attraversando le strisce pedonali”

Il post della ragazza trascinata dall'auto di un pirata della strada per centinaia di metri

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Milano, 27 giugno 2024 –  "Pezzi di pelle che non ci sono, un'operazione chirurgica da eseguire a breve, l'anca scheggiata, un dito rotto e mentalmente traumatizzata dalla strada. Tutto ciò solo perché stavo attraversando le strisce pedonali. Nella sfiga mi è andata benissimo ed io stessa, oltre alle persone che mi circondano, non mi spiego la lucidità e la forza (che ho avuto, ndr) per essere uscita da quel veicolo una volta sollevato...". Ancora: "Pensavo di morire? Assolutamente sì. Non credevo di poterne uscire viva. Ne uscirò più forte di prima e con più cog... del solito. Perché quando vedi in faccia la morte cambi subito la visione di tutto".

E' il messaggio comparso sui social questa notte, scritto dalla ventiquattrenne che è stata travolta da un'auto e trascinata per 300 metri domenica sera alla Bovisa.

La macchina guidata da un ventenne (poi denunciato per guida in stato di ebbrezza) è stata bloccata dalla polizia in piazza Bausan, che ha notato un paio di gambe spuntare da sotto, vicino alla ruota. Gli agenti insieme a passanti e residenti hanno aiutato la ragazza a liberarsi spostando l'auto. Poi la ventiquattrenne è stata accompagnata all'ospedale Niguarda e operata d'urgenza per fratture e lesioni alla testa e al corpo e ai quattro arti. Nei giorni successivi sono stati programmati altri interventi.

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"Mia figlia è viva, e questo è un miracolo", ha detto nei giorni scorsi il papà, Luca Lamarra, al Giorno. "Trova addirittura la forza di sdrammatizzare, non ha perso il suo senso dell'umorismo". Oggi, in base a quanto appreso, tornerà in sala operatoria. Il cammino per il recupero sarà lungo. Ma "ne uscirò - scrive lei stessa - più forte di prima".