Milano, 20 ottobre 2019 - Chiude la Partipilo di viale Tunisia 4, bottega storica con oltre 50 anni di attività. Il 31 ottobre sarà l’ultimo giorno di apertura per la libreria di Porta Venezia, dall’anima particolare e «vasta», tra scolastica, narrativa, arte e fotografia, coi suoi libri proposti a prezzi eccezionali. Nicola Partipilo, che ha 77 anni, tira giù le serrande non perché vuole concedersi il meritato riposo. Ma perché non ci sono più le condizioni per non lavorare in perdita: «Internet per me ha voluto dire solo disastro», dice. Le vendite digitali a colpi di clic, e le consegne a domicilio, hanno fiaccato in particolare la scolastica che dava il carburante per tenere in piedi la sezione più «culturale» del negozio. «Ormai a me si rivolgono solo per recuperare quei testi scolastici che neppure Amazon riesce a scovare nella distribuzione».
Insomma solo per le «rogne». Sono lontani i fasti di un tempo, quando Partipilo forniva libri agli studenti di mezza Milano: un periodo d’oro durato dagli anni’ 70 fino al decennio scorso, prima del trionfo dell’e-commerce. Il proprietario ha fondato la sua attività dal nulla, con la caparbietà e l’energia dei vent’anni: «Sono partito come fattorino della cartolibreria che sorgeva tra queste mura, di cui poi sono diventato commesso. Diventare il padrone della libreria era il mio sogno». Davvero: di sera andava a fare l’imbianchino.
Così riesce a metter via i soldi per rilevare l’attività che apre con la nuova insegna: quella del suo cognome. Era il 1966. Per la scolastica s’inventa una pubblicazione, Milano Testi, la prima guida ragionata alla lista dei libri adottati alle medie e superiori: un lavoraccio. «Mi alzavo alle 5 per andare nelle scuole e recuperare tutte le liste». L’ampia offerta di bigini per affrontare le materie più ostiche è un’altra trovata di successo. Partipilo si dedica anche alla libreria tradizionale con proposte anche scontate dal 40% al 70%. Merito della ricerca del titolare di libri remainder e in blocco, soprattutto fotografici, fra i vari editori. L’offerta di qualità lo fa apprezzare: qui sono passati anche Enzo Jannacci e Vittorio Sgarbi. Nel 1982 Sandro Pertini, allora presidente della Repubblica, lo nomina cavaliere del lavoro e un giorno gli fa pure l’onore di passare in negozio. «Trenta anni fa mi sentivo così in credito con la città che ho deciso di aprire una casa editrice, la Celip. Ho pubblicato una cinquantina di libri, soprattutto su Milano e Lombardia». Gli ultimi anni sono stati «impossibili»: «Sono arrivato a vendere la mia casa per andare avanti con la libreria». Rimarrà aperta la filiale di via Soderini al 2, dove oggi lavorano i suoi figli.