Milano, 2 aprile 2024 – Continua la "luna di miele" fra la metropoli lombarda e i turisti che anche ieri, per Pasquetta, complice un tempo clemente fino a sera, hanno occupato tavolini di bar e ristoranti, affollato le strade del centro e preso d’assalto i musei rimasti aperti, anche in via eccezionale.
Come Palazzo Reale che, assieme al Pac, padiglione d’arte contemporanea, e al Mudec, museo delle culture, ha spalancato le porte ai visitatori, nonostante lunedì sia tradizionalmente di riposo. Una scelta premiante per gli incassi del polo espositivo del Comune, a giudicare dal lungo serpentone formatosi in piazza Duomo verso mezzogiorno, soprattutto per accaparrarsi il biglietto della mostra dedicata ai maestri dell’Impressionismo.
La mostra sugli impressionisti
"Un’esposizione così importante su Cézanne e Renoir val bene un’ora d’attesa" dice serafico Armando Mazzocca, 30enne da Pescara. "So che si è aperto un dibattito fra i residenti sulla piega che ha preso la città, ma per i turisti Milano rimane una meta ambitissima: mezzi puntuali, cibo di qualità, un cartellone impressionante di proposte e poi c’è pure l’Inter che gioca al Meazza...".
Il ragionamento, si presume, anche di altri fra i 307mila visitatori che hanno scelto la città durante il ponte pasquale, secondo le previsioni elaborate da Confcommercio: un flusso in crescita del 3% sul 2023 e addirittura del 29% nei confronti del 2019, l’ultimo anno pre-Covid.
Crescita di turisti dall’Italia e dall’estero
In media la permanenza è di 4 notti, con una spesa di 123 euro al giorno per i visitatori italiani che sale a 179 euro se parliamo di turisti stranieri. Una tribù foltissima, quella di chi arriva da fuori Italia, a giudicare dalla girandola di accenti che si intercettano.
L’architetto Simone Colive, 30enne, è venuta da Londra per ammirare gli interni di Palazzo dell’Arengario, che ospita il Museo del Novecento, ma si è dovuto accontentare di guardare da fuori il capolavoro di Portaluppi-Griffini-Magistretti-Muzi, essendo rimasto chiuso il sito museale. "Poco male, ci sono tante alternative in zona, a partire dalla Cattedrale" afferma con approccio zen.
La prende con filosofia anche la 36enne Mayla Amados dal Messico che avendo trovato serrati i musei del Castello Sforzesco ha camminato ancora un po’ "e così ho scoperto un altro gioiello, che è piaciuto anche al mio cane, il parco Sempione". La donna ha affittato l’appartamento coi genitori sul più noto portale di affitti brevi: "Ho speso 800 euro per una settimana. Troppo? A Parigi o Madrid il conto sarebbe stato più salato".
Altro indirizzo di forte interesse (1.880 visitatori in un giorno) la Pinacoteca di Brera, aperta di lunedì in via straordinaria. Rientra fra le tappe della francese Luisa Alonso, 21enne studentessa di Filosofia, impegnata in una sorta di "Grand Tour": "Ho visto Genova, Modena, Bologna e tante città del sud Italia ma solo qui a Milano c’è aria di famiglia: stradine, monumenti e case mi ricordano un po’ la mia Parigi. E poi che dire dei quadri di Raffaello e Tintoretto che ho appena visto" racconta estasiata.
Anche Valeria Bianchi, 41enne, originaria di Frosinone e abituata al fascino indiscusso della Capitale dove lavora, ammette: "Lo confesso, non mi aspettavo che Milano fosse così incantevole. Il caro-vita? A Roma siamo messi uguale". Festeggia oltre 20mila visitatori di tutte le età per il ponte pasquale anche il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. Nel primo trimestre sono stati oltre 130mila gli ingressi, il 40% arriva dall’estero (Francia, Stati Uniti e Polonia i primi tre Paesi).