
La pasticceria Villa
Milano, 31 luglio 2020 - Da più di 120 anni è un punto di riferimento per pendolari e impiegati in piazzale Cadorna, per la pausa pranzo, il rito dell’aperitivo o del caffè. Ha resistito ai bombardamenti su Milano e a cambiamenti epocali, ma ora rischia di cadere sotto i colpi dell’emergenza coronavirus e dello smart working che ha ridotto il flusso di viaggiatori alla stazione Trenord e ha svuotato gli uffici del centro.
La storica Pasticceria Villa, aperta quando correva l’anno 1896, ha chiesto il concordato preventivo, nel tentativo di rientrare dai debiti per evitare il fallimento, motivato proprio "dall’imprevedibile fenomeno epidemiologico che ha drasticamente azzerato gli incassi a partire da febbraio". Nel suo ricorso al Tribunale di Milano, sezione fallimentare, l’azienda cita "recenti statistiche" secondo le quali "nel piazzale Cadorna, prima del fenomeno epidemiologico, transitavano nelle ore di punta oltre 6.000 persone all’ora. Flusso di persone che ha subito un drastico arresto per la chiusura degli uffici con il corollario della lenta ripresa dovuta anche alla necessitata diffusione del “lavoro a distanza“".
E così la società che gestisce il bar è rimasta "gravata da costi fissi di struttura e dalle obbligazioni periodiche assunte in sede di acquisizione dell’azienda a cui in parte non si è potuto far fronte", accumulando debiti per oltre 1.6 milioni di euro. Un’istanza che fotografa la situazione che stanno vivendo tanti altri esercizi commerciali di Milano cresciuti attorno a scali ferroviari e uffici ancora svuotati dal lavoro a distanza. Per ora le imprese cercano di resistere: dall’inizio dell’anno sono state presentate al Tribunale fallimentare milanese una cinquantina di richieste di concordato preventivo, da parte di società di diversi settori. Un numero inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando si erano registrate 67 istanze. Ma il rischio è quello di un boom di richieste in autunno, con il possibile aggravarsi della crisi economica che potrebbe costringere negozi ora in bilico a chiudere definitivamente i battenti.
La Pasticceria Villa è nata e cresciuta con la stazione Cadorna, che decennio dopo decennio ha visto aumentare i flussi di pendolari dal Nord della Lombardia, fino al lockdown. Fu fondata nel 1896 da Natale Roncoroni ma furono due fratelli garzoni, Riccardo e Carlo Villa, a farla arrivare "al massimo splendore" dopo averla rilevata. Il locale che porta ancora il loro nome attualmente è di proprietà dell’impresa individuale Corigliano Vincenzo. Il Tribunale, si legge nel decreto firmato dal giudice Irene Lupo, ha rilevato la sussistenza del "presupposto oggettivo di fallibilità" e ha concesso alla società (sotto la vigilanza di un commissario giudiziale) tempo fino al 12 novembre per la presentazione di una proposta definitiva di concordato preventivo o di una domanda di omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti.