SIMONA BALLATORE
Cronaca

Patto tra Accademie. Un centro di ricerca con Naba alla guida : "Qui l’arte è scienza"

Piano biennale da 4,3 milioni di euro col Pnrr, mix di discipline e tecnologia. In rete 10 realtà e Milano è protagonista: "Sarà l’arcipelago della bellezza".

Patto tra Accademie. Un centro di ricerca con Naba alla guida : "Qui l’arte è scienza"

Si sperimenta tra arte, design e ultime tecnologie nel campus di Naba

Nasce l’"arcipelago" della ricerca artistica. Si chiama P+Arts - Partnership for Artistic Research in Technology and Sustainability - e vede Naba, Nuova Accademia di Belle Arti, capofila. Accanto a Naba altre tre realtà milanesi - Fondazione Accademia Teatro alla Scala, Conservatorio Giuseppe Verdi e Sae Institute - le Accademie di Belle Arti di Napoli e di Bari, il Conservatorio Duni di Matera, Iaad Istituto di Arte Applicata e Design, il Politecnico di Bari e la Libera Università di Bolzano. L’iniziativa biennale - finanziata dal Pnrr con 4 milioni e 386mila euro - è stata presentata ieri. "Questo network nasce dalla volontà molto forte di mettere in relazione le istituzioni del mondo Afam – spiega Elisa Poli, responsabile scientifico di P+Arts e Research Programme Leader Senior di Naba –. Milano ha un ruolo da protagonista: sono nati da alcuni anni rapporti molto belli con la Scala, il Conservatorio Verdi e Sae, che con Naba sono quattro realtà che rappresentano il comparto delle arti in tutte le sue sfaccettature. Come più grande Accademia di Belle Arti in Italia ci siamo proposti di lanciare un messaggio preciso, unendo pubblico e privato, approfondendo tematiche transdisciplinari per dare ancor più freschezza al mondo delle arti, supportando talenti e una rinnovata formazione dei docenti".

Dopo anni di battaglie e conquiste, con il riconoscimento dei titoli di laurea, si punta con forza sulla ricerca artistica: "Naba è la prima accademia ad avere aperto un dipartimento dedicato alla ricerca, si chiama “Draft“, Department of Research and Faculty Training – ricorda Poli – per rivolgersi a un aspetto che nel mondo universitario è alla base dell’insegnamento e della possibilità di crescita della propria faculty. Avevamo inaugurato un dottorato internazionale con l’Università di Göteborg e la prima scuola di dottorato. In un momento di grande riflessione sulla ricerca artistica P+Arts si pone tra gli obiettivi quello di costruire un ecosistema della ricerca artistica in Italia, partendo dalle buone pratiche internazionali, lavorando sulle singole e magnifiche isole disciplinari che costituiscono il nostro patrimonio, per creare un arcipelago bellissimo e interdisciplinare, non solo sulla carta". Facendolo dialogare con le nuove tecnologie, intelligenza artificiale inclusa. Designer, artisti lavorano con gli ingegneri per dare vita a "nuove ecologie", che significa transizione verde ma anche inclusione sociale. Il progetto si prefigge un ripensamento anche della relazione con il mondo del lavoro, "superando termini come competitività ed efficienza, per ridare dignità ai linguaggi, alle maestranze dell’arte, alle tecniche e ai tempi necessari per creare bellezza – sottolinea il responsabile scientifico –. Rimettiamo al centro un senso di responsabilità verso le arti e il made in Italy, con uno sguardo internazionale". Tra simposi, master e mappature uno dei progetti arriverà alla Dubai Opera con Fondazione Accademia Teatro alla Scala.