Settembre come ogni anno riserva un ben ritrovato beffardo ai pendolari lombardi. Quest’anno poi la dose è andata addirittura a rialzo. A rimetterci però, sono sempre “loro,“ categoria che può essere estesa anche al più generico “noi”, famiglie, studenti, pensionati e lavoratori a reddito basso - nello specifico con lordo annuo uguale o inferiore ai 20mila euro - che in meno di un’ora hanno visto letteralmente polverizzata la possibilità di accedere al bonus trasporti erogato dal Governo. Una sorta di voucher da 60 euro, valido come rimborso per l’acquisto di un abbonamento, messo in circolo lo scorso 17 aprile.
Una doccia fredda per tutti coloro che erano certi di usufruirne e che dunque, al rincaro di biglietti e abbonamenti Trenord, la società di piazzale Cadorna che gestisce il trasporto ferroviario a Milano e nel resto della Lombardia, dovrà affrontare spese extra. I problemi relativi ad una mancanza di fondi avevano cominciato a palesarsi già ad inizio agosto quando i 100 milioni messi a disposizione dal Governo, Decreto Legge n. 5 del 14 gennaio 2023, risultavano quasi esauriti con oltre 1.875.600 i voucher emessi, per un totale di quasi 95 milioni di euro assegnati.
Una notizia che ha colto di sorpresa milioni di viaggiatori - circa 700mila in media quelli lombardi che si muovono mensilmente sui convogli ferroviari - che nutrivano speranze sulla possibilità di usufruirne dal primo settembre. Eppure il click day è durato circa un’ora lasciando gli utenti connessi a bocca asciutta. Me compresa. L’unica leggerezza, aver aspettato qualche minuto di troppo per connettersi al sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il presentimento, considerate le premesse - 596.426 utenti online alle 9:34 di mattina - è che anche collegandosi alle 8 o in anticipo rispetto al momento dell’apertura ufficiale, è che il bonus sarebbe stato assegnato a pochi fortunati.
E così è stato. Sono stati 24.322 in totale i destinatari per quasi 5 milioni di utenti richiedenti. Benché la schermata dei beneficiari riportasse ancora la seguente scritta alle 10 "Potrai accedere al servizio in più di un’ora", il sistema in evidente sovraccarico non aveva ancora elaborato la situazione di incapacità finanziaria. Salvo poi chiudere definitamente l’accesso alla pagina a metà mattinata con un breve comunicato "Sarà possibile effettuare un nuovo tentativo di richiesta a partire dalle ore 8 dell’1 ottobre 2023 per usufruire degli eventuali residui generati dal mancato utilizzo di bonus richiesti nel mese di settembre 2023".
La Lombardia, che nell’ultimo anno ha accolto 310 mila studenti universitari di cui il 33% da fuori Lombardia e l’8% da altre nazioni, è la regione dove si ricorre di più al trasporto pubblico per raggiungere scuola o il luogo di lavoro con in totale 1.025.000 pendolari, compresi coloro che non prendono il treno per spostarsi. Più in generale sarebbero oltre 620mila i giovani lombardi che ogni giorno si spostano dal proprio comune di residenza per motivi di studio.
Dati che rendono l’idea di come il rincaro dei tickets ferroviari - solo l’abbonamento “Io viaggio Lombardia“ passerà da 110 euro a 116 - graverà sulle famiglie lombarde, già in apnea per l’inflazione schizzata alle stelle durante tutto il 2022 e nei primi mesi del 2023, con conseguente impatto sui prezzi dei beni energetici non regolamentati, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e degli alimentari non lavorati. "La vicenda del “Bonus Trasporti“, i cui fondi sono andati esauriti in meno di un’ora, dimostra tutti i limiti dei “click day” che, oltre a generare interruzioni e disservizi sulle apposite piattaforme, determinano ingiustizie e disparità di trattamento tra cittadini" ha commentato Assoutenti.