
di Simona Ballartore
Dopo pensionamenti e procedure di mobilità, servono 1.273 bidelli tra Milano e provincia. A questi si aggiungono 499 amministrativi, 183 tecnici e 138 direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga). Nell’elenco, pubblicato dal provveditorato con le disponibilità scuola per scuola, compaiono anche sette cuochi, due guardarobieri e un infermiere. "Si è in attesa di capire quanti di questi posti saranno coperti dal personale che ha partecipato all’ultimo concorso Ata, riservato a chi aveva già prestato servizio per 24 mesi, e quanti dei posti vacanti saranno nel contingente autorizzato dal ministero per contratti a tempo indeterminato, solitamente solo il 60-65% – sottolinea Massimiliano Sambruna, Cisl Scuola Milano –. Faremo fatica sicuramente a coprire tutti i posti a disposizione per i collaboratori scolastici, ma almeno possiamo ancora confidare in un ricambio dopo che le graduatorie erano state quasi azzerate". Una professione che attira di meno? "Sicuramente rispetto a 20 anni fa, quando le graduatorie erano piene e non c’erano posti, molto è cambiato – risponde Sambruna –. Non aiuta il precariato e la difficoltà a raggiungere i 24 mesi di servizio, visto che le assenze brevi non vengono più coperte. E a Milano per mesi senza stipendio in attesa di una chiamata non ci puoi stare, guardi ad altri posti di lavoro". In attesa della pubblicazione delle graduatorie vi è una certezza: anche quest’anno 138 scuole resteranno senza Dsga a settembre. Non è ancora stato bandito un concorso ad hoc e l’ultimo si era chiuso due anni fa con un record di bocciature. Così anche quest’anno l’incarico sarà affidato ad amministrativi nominati “Dsga facenti funzione“, che da anni chiedono una stabilizzazione e un concorso ad hoc.
Intanto Anief chiede che il contingente Ata quest’anno sia calcolato sulla base di tutti i posti vacanti, al 100%, perché "non è proponibile che il Governo italiano continui a discriminare il personale amministrativo, tecnico e ausiliario assumendo a tempo indeterminato solo sul 50% dei posti vacanti". E a scrivere al ministero è anche Uil Scuola ricordando "lo stato di grave deficit operativo in cui sono costrette ad operare le istituzioni scolastiche nella previsione della cessazione dei contratti a tempo determinato del personale Ata, in scadenza al 30 giugno. Situazione che, negli ultimi due anni, è diventata ancor più complessa a causa delle limitazioni imposte per la proroga dei contratti cosiddetti Covid, la cui efficacia, è noto, è prossima ad esaurirsi con il termine delle attività didattiche". Si chiede così "con urgenza" la proroga dei contratti.