Le fotografie di Armando Rotili sono servite per raccogliere fondi per i bambini orfani, grazie a una mostra organizzata di recente ad Hammamet. In Tunisia coltiva il suo hobby per gli scatti e i viaggi, dopo una vita professionale trascorsa nell’Esercito italiano. Armando, 60 anni, è uno delle migliaia dipendenti pubblici in congedo che hanno fatto rotta verso il Nordafrica, grazie alla defiscalizzazione delle pensione regolata da una convenzione internazionale in vigore dal 1981 tra Italia e Tunisia. Dallo scorso aprile vive ad Hammamet, città che ospita la comunità italiana più numerosa, circa 4500 persone.
Come si trova in Tunisia?
"Dal primo impatto ci sono vantaggi e svantaggi, aspetti positivi e negativi. La mia sensazione è che qui si vive bene in compagnia, mentre per chi è da solo ci sono maggiori difficoltà. Ho preso una casa in affitto e trascorrerò qui altri mesi, poi deciderò cosa fare".
La Tunisia, in passato, è stata insanguinata da attentati terroristici. Con la guerra fra Israele e Hamas c’è un’allerta fra i residenti stranieri?
"Per ora qui non ci sono allarmi, dove viviamo noi la situazione è tranquilla. In generale non avverto problemi di sicurezza, Milano è una città meno sicura. Anche la sanità, per chi può permettersi cure private, funziona bene. In Italia sta diventando un disastro, anche nella Lombardia che viene descritta come un’eccellenza".
Ad Hammamet vivono circa 4500 italiani. Si è creata una comunità coesa?
"Per il mio carattere evito di frequentare troppo gli italiani, però mi è capitato di partecipare a iniziative della comunità. Ad esempio abbiamo organizzato una mostra di mie fotografie, supportata dall’Associazione Italiani di Tunisia, per beneficenza. Con i fondi raccolti abbiamo aiutato bambini rimasti orfani".
La Tunisia sta attraversando una pesantissima crisi economica. Ha avuto effetti sul costo della vita?
"Facendo un discorso generale, nella nostra zona la vita costa il 30% rispetto all’Italia. Anche qui però i prezzi sono aumentati, per effetto della presenza di stranieri che sicuramente hanno più soldi da spendere rispetto alla media".
Ha intenzione, in futuro, di tornare in Italia?
"Per ora rimango qui, visti anche i vantaggi economici. I miei due figli vivono in Italia e per andarli a trovare basta prendere un aereo. In futuro valuterò cosa fare, sono appassionato di viaggi e trascorro lunghi periodi anche in Thailandia. Il problema è che la Tunisia è uno dei pochissimi Paesi dove sono in vigore accordi validi per chi ha lavorato nel settore pubblico, sulle pensioni ex Inpdap. Questo restringe di molto la possibilità di scelta".