L’avventura di Gabriella Mondoni è iniziata un anno e mezzo fa. “Ho preso una valigia, le stampelle e il mio gatto e sono partita per l’Albania – racconta – Adesso sto bene e non ho nessuna intenzione di tornare in Italia”. Gabriella, 76 anni, prima di andare in pensione ha lavorato come segretaria in un’azienda e come cuoca per una facoltosa famiglia milanese. Ora vive in un monolocale a 500 metri dal mare a Durazzo, la seconda città del Paese delle aquile, affacciata sull’Adriatico. L’affitto è di circa 300 euro al mese.
Perché ha scelto l’Albania?
"A causa di una malattia alle ossa ho seri problemi di deambulazione. Il medico mi ha consigliato frequenti soggiorni al mare visto che abitavo a Sesto Calende, sul lago Maggiore, e il clima di quella zona non è l’ideale per persone nella mia condizione. La mia pensione lorda, però, è di 1.200 euro al mese, che in Italia di certo non basta per trasferirsi in una località di mare. Così ho fatto delle ricerche su internet e ho deciso di fare una prova, trascorrendo un’estate in Albania. Sono andata un po’ all’avventura perché in quel Paese non avevo contatti. Poi ho deciso di trasferirmi in pianta stabile".
Qual è, ora, il suo bilancio?
"Mettendo in fila i pro e i contro, il bilancio è sicuramente positivo. Qui vivo bene, mentre in Italia facevo fatica ad arrivare alla fine del mese. Posso permettermi di uscire a mangiare il pesce e “lussi“ che in Italia mi sarebbero preclusi. Ma non pesa solo l’aspetto fiscale e il costo della vita. Grazie al clima le mie condizioni sono migliorate e sono tornata a camminare. Non ci sono problemi di sicurezza e ogni sera, prima di andare a dormire, esco a fare una passeggiata da sola per salutare il mare. Da parte degli albanesi c’è un grande rispetto per gli anziani, in molti parlano italiano ma anche io sto studiando la loro lingua. Poi l’italia è vicina, basta prendere l’aereo da Tirana per Malpensa. E chi vuole può venirmi a trovare. L’unico problema è la connessione internet, che a volte salta".
Come funziona la sanità albanese?
"In Italia, a causa del peggioramento della sanità pubblica, dovevo già seguire la maggior parte delle cure privatamente. Qui è lo stesso, solo che una visita mi costa 30-40 euro. In Italia, per la stessa prestazione, pagavo da 130 a 180 euro. Visto che sono sempre di più i pensionati che si stanno trasferendo qui, ci sono anche assicurazioni private che stanno proponendo pacchetti convenienti rivolti agli italiani".
Ha intenzione, prima o poi, di tornare in Italia?
"Assolutamente no. Anzi, sto cercando di vendere le mie proprietà in Italia. Qui si vive bene e la compagnia non manca. Nel mio palazzo la metà degli abitanti sono italiani".