ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Le vacanze di un boa constrictor, viaggio nella pensione dei rettili

Cinzia Marchi ha lanciato un’attività di «snake sitter»: è un successo

GIUNGLA METROPOLITANA Cinzia Marchi, 38 anni, da dieci titolare del Rettil Jungle di via Copernico 47

Milano, 24 agosto 2017 - Una pensione, regolarmente autorizzata dal dipartimento veterinario dell’Ats, per rettili, sauri e anfibi. L’idea è venuta quest’estate a Cinzia Marchi, titolare da 10 anni di Rettil Jungle che, in via Copernico 47, vende esclusivamente animali che i più giudicano «spaventosi». «Per ignoranza, ma per fortuna l’atteggiamento sta cambiando» precisa Marchi, 38enne, che offre ai suoi clienti un nuovo servizio: accudire per qualche giorno o settimana questi animali da compagnia un po’ difficili da portare al mare o in montagna. «Non ci aspettavamo questo successo: al momento ospitiamo 40 esemplari, ciascuno nel suo terrario. Il negozio è quasi “imballato”».

Quanti serpenti vi hanno affidato?

«In questi giorni due: un pitone reale e un boa constrictor. Preciso che non diamo loro in pasto topi vivi: non ci piace il sadismo inutile, preferiamo ricorrere a piccoli roditori congelati, soppressi con l’anidride carbonica. Agata invece è nostra: un esemplare albino di pitone delle rocce indiano, siamo alla ricerca di un rettilario serio cui regalarla. È lunga tre metri ma potrebbe arrivare a sei, ha bisogno di uno spazio adeguato, almeno una decina di mq».

Noleggiate per servizi fotografici?

«Purché gli animali non siano sottoposti a crudeltà. Era nostro il pitone che si aggirava attorno alla scarpa-tentazione da 25mila euro di René Caovilla, che tanto clamore ha suscitato alla Biennale di Venezia quest’anno».

I più numerosi fra i suoi ospiti?

«Abbiamo quindici esemplari di Pogona Vitticeps, o drago barbuto. Questi lucertoloni sono nati in cattività, in natura si trovano in Australia. Sono molto diffusi nelle famiglie con bambini: non mordono e si può lasciarli liberi per casa. Mangiano frutta, verdura e insetti, vivono al massimo 15 anni. Fra i sauri alloggiati da noi c’è qualche esemplare di geco leopardino, originario dell’Asia meridionale. Questo è meglio non darlo in mano ai bambini: potrebbe venire stritolato. Poi ci hanno dato in custodia un camaleonte velato o Chamaeleo Calyptratus, originario dello Yemen. Il più bello è il Furcifer Pardalis, camaleonte del Madagascar».

Quella minuscola rana blu e gialla?

«Appartiene alla famiglia delle Dendrobatidi. Nelle foreste del Sud America, gli indigeni estraggono dalle ghiandole cutanee il veleno impiegato per avvelenare le frecce. La velenosità sembra legata alla loro alimentazione in natura, soprattutto formiche. In cattività non bisogna averne timore perché si cibano con moscerini della frutta e piccolissimi grilli».

Chissà quanti animali avrà in casa…

«Neppure uno. Trascorro con loro già quasi tutta la mia vita…»