![](https://www.ilgiorno.it/image-service/version/c:YTIyYjJiMzctOTY2ZS00:MjA4NTgy/migration.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Duecentocinquanta disegni per chiedere di tornare a danzare dopo mesi di chiusura forzata. A Dairago va in scena la protesta degli allievi della scuola di danza Angeli sulle Punte che, in questi giorni, hanno tappezzato la recinzione della loro palestra con decine e decine di disegni ispirati al ballo. Un grido di aiuto lanciato attraverso il disegno che ha coinvolto giovanissimi e adulti nel chiedere una riapertura in sicurezza delle palestre e delle scuole di danza. "Alcune realtà hanno tutte le carte in regola per riaprire i corsi, noi abbiamo investito quasi diecimila euro per rendere i nostri locali idonei ad ospitare i corsi in presenza. Mi sembra assurdo che si debba rimanere chiusi senza vedere una luce in fondo al tunnel".
A parlare è Eleonora Burgsthaler direttrice e responsabile tecnico della scuola. "Sono oltre 450 gli iscritti alla scuola, suddivisi tra i corsi di danza e fitness – spiega Eleonora – se a distanza si può fare esercizio fisico, la danza è praticamente impossibile da svolgere fuori dalle palestre". Se l’attività è ferma dal febbraio 2020, l’affitto e le bollette continuano ad arrivare, e per Eleonora è una vera impresa onorare tutte le spese compresi gli stipendi dei dieci istruttori. Paolo Mattelli