FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

Per il nuovo Quasimodo due anni (almeno) di lavori

È la stima dei tempi effettuata dal tavolo tecnico fra Comune di Magenta e Città Metropolitana. Individuato il luogo: nelle vicinanze del liceo Bramante

di Francesco Pellegatta

Serviranno come minimo due anni perché il nuovo liceo Quasimodo di Magenta veda la luce. Ammesso che tutto fili liscio. È quanto è emerso dopo l’incontro tra l’amministrazione comunale di centrodestra, la direzione scolastica e i tecnici della Città Metropolitana di Milano, che hanno concordato insieme le tempistiche per realizzare il nuovo plesso del quale la città (e il territorio) ha bisogno.

Il tavolo tecnico ha visto la partecipazione del sindaco di Magenta, Chiara Calati e anticipa quello politico, che la prossima volta dovrebbe coinvolgere anche il vicesindaco dell’ente, Arianna Censi. In ogni caso – grazie allo stanziamento statale già certo – non ci dovrebbero essere ulteriori impedimento sulla strada verso la costruzione della scuola, che partirà una volta terminato l’adeguamento del progetto studiato nel 2009. La stessa Censi, nel recente passato, si era detta d’accordo con le esigenze più volte evidenziate dal comune di Magenta e dalla direzione scolastica.

"Oggi è fondamentale mantenere il finanziamento già ottenuto attraverso la progettazione della prima parte del Quasimodo – ha sottolineato Calati dopo l’incontro in Città Metropolitana –. Come ho detto in passato l’intenzione è quella di realizzare un primo lotto molto corposo che permetta il trasferimento dell’intera scuola nella nuova sede. Poi si potrà pensare ad auditorium e la palestra. Il tutto è legato anche al reperimento di ulteriori fondi". Per il resto le idee sono abbastanza chiare. Al di là dell’adeguamento alla normativa vigente necessario nel caso di un progetto datato (come quello per le mani della Città Metropolitana), infatti, il luogo dove sorgerà l’edificio è già stato identificato: si tratta dell’area nei pressi del liceo Bramante. La zona è anche già stata indicata allo scopo all’interno del Piano di governo del territorio aggiornato nel 2017.

Le criticità strutturali del Quasimodo, d’altronde, sono note da tempo; ormai da anni gli oltre mille studenti del Quasimodo che raggiungono la città spostandosi da circa cinquanta Comuni del Milanese e del Novarese sono costretti a dividersi su tre sedi dislocate in cinque edifici diversi.

Nel corso degli anni, poi, scuola e Amministrazione hanno faticosamente provato a tamponare la carenza di spazi realizzando aule ovunque era possibile, compresa la ex sala consiliare. La svolta è arrivata all’inizio del mese di luglio, quando l’intervento di Noi con L’Italia ha permesso di inserire nel Decreto Rilancio varato dal Governo uno stanziamento pari a cinque milioni di euro per realizzare il progetto.