Giampaolo
Berni Ferretti*
Sembrano passati millenni da quando Gabriele Albertini progettava la Milano che poi abbiamo visto realizzata negli anni successivi da Moratti e Pisapia. La Darsena riqualificata, che era diventata forse la più potente attrazione turistica della città, oggi è ricordata per un concerto abusivo fatto in piena pandemia e dopo l’annuncio di massicci controlli. Insomma una Caporetto della sicurezza civica ma soprattutto un danno simbolico, ma poi economico, che la città pagherà a lungo con minore turismo, mancate sponsorizzazioni di eventi e calo dell’indotto degli esercizi commerciali lì vicini, anche finita la pandemia. E se soffre la Milano degli uffici in centro, le periferie stanno ancora peggio perché dopo aver pagato un prezzo più alto in termini di vite umane al virus arriverà il conto anche di una crisi economica peggiore di quella del 2008. A Milano serve una figura e una soluzione come quella che sta incarnando Mario Draghi al Governo Nazionale, che sappia parlare ed avere una maggioranza capace di superare gli attuali schieramenti. Già: ci vorrebbe un Gabriele Albertini Sindaco del centrodestra, anche se il suo centrodestra era molto diverso da quello attuale. Ci vorrebbe un candidato Sindaco che come Gabriele Albertini sapesse esprimere e rappresentare la milanesità. Ci vuole un liberale come lo fu Gabriele Albertini, capace non solo di avere mille e più attenzioni per la crescita del territorio e delle sue aziende, ma anche capace di far scoprire a Milano una sua inedita vocazione turistica internazionale (capace di attirare capitali ed investimenti dall’estero) e, di rilanciare la milanesità nel mondo, sapendo così assurgere al ruolo del miglior alleato dell’attuale Presidente del Consiglio. Il rilancio di Milano sarà infatti strategico per il futuro dell’Italia intera. Attrattività del Sistema Paese, competitività, innovazione passano ormai, in un regime di federalismo fiscale, solo dal Capoluogo Lombardo e grandi sono le responsabilità del Primo Cittadino e della Giunta della Città, nel disegno del nostro futuro e di quello dei nostri figli. Già ci vorrebbe di nuovo una canditura di un Gabriele Albertini capace di tenere viva quella tradizione di grandi Sindaci milanesi incarnata con colori politici diversi ma con grandi competenze e valore storico dai Buccalossi e dai Tognoli e che ora sembra smarrita.
*Presidente di Milano Vapore