BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Per qualcuno resta un quartiere difficile. Altri lo trovano più vivace e divertente

Le voci del quartiere, però, non nascondono i problemi. Dietro le facciate rifatte le difficoltà non sono sparite. Ma nessuno...

Le voci del quartiere, però, non nascondono i problemi. Dietro le facciate rifatte le difficoltà non sono sparite. Ma nessuno pensa di andarsene. "Abito qui da 40 anni e non cambierei mai – dice Nico Vito, pensionato –. In questo quartiere vale quello che vale per tutto il resto del mondo: bisogna avere rispetto del prossimo. Non ho mai fatto differenze in base al colore della pelle".

Paolo Antonio Di Fede è il titolare dell’omonimo negozio di alimentari, punto di riferimento per tutta la città e non solo per il rione. "Siamo qui dal 1963, abbiamo vissuto tutti i cambiamenti. È un quartiere difficile, come tutti quelli in cui c’è un’alta percentuale di stranieri, gli intemperanti sono pochi, ma guastano molto il clima. Ho sempre avuto fiducia nella gente: qui si prende quel che serve e si paga dopo".

Per il Satellite Haseeb Ansari ha conquistato i 100mila euro del bilancio partecipato del Comune per dotare la zona di un campo da cricket, disciplina della quale è campione italiano. "Qui c’è tutto, i servizi non mancano, si sta bene. E se c’è una carenza, basta rimboccarsi le maniche". Suo fratello Hunain Hamid Ansari, 21 anni, è titolare di un market: "Il problema? I pochi che la sera bevono e lanciano bottiglie, minacciando anche gli affari".

C’è una questione sicurezza anche per Maria Russo, un’altra abitante: "Qui nessuno può stare tranquillo, neppure gli stranieri integrati e sono tanti". Muhammad Hamid Ansari è un commerciante: "Pioltello è il primo posto dove sono arrivato nel 2002 dal Pakistan. Non mi sono più mosso". Infine, Olta Marku, la sarta-poetessa con vetrine frequentate dalle signore di tutta la città: "Il Satellite è un quartiere vivace, divertente e creativo. Sono qui da 17 anni, ho trovato la mia strada e il mio posto del cuore".

Bar.Cal.