
La donna è stata investita dallo scooter tre anni fa a un incrocio lungo viale Romagna
Milano, 12 gennaio 2017 - Quanto vale la possibilità di sentire un profumo o gustare un sapore? Non ha prezzo, ovviamente. Purtroppo capita, però, che la giustizia debba dare un valore a oggetti o sentimenti inestimabili, alla perdita di un affetto, al danno che rende la vita insopportabile. Il denaro non può colmare un vuoto, è evidente; per i Tribunali, però, è l’unico segno tangibile che possa alleviare un dolore. E allora può succedere anche che un giudice di pace debba attribuire un “prezzo” alla perdita procurata di un senso, anzi due: olfatto e gusto. Quanto valgono, in vil denaro? Per quel giudice, poco più di 30 mila euro. Pochino, no? Ed ecco allora che per far giustizia – stavolta non contro un omicida, un ladro o un corrotto bensì contro chi, per colpa, ha privato una donna di ben due gusti – interviene con l’appello non solo l’avvocato della parte lesa ma anche il procuratore generale. Troppo pochi 34mila euro di risarcimento (versati per di più da un’assicurazione) a chi nella vita non potrà più apprezzare un odore, valutare un sapore, assaggiare con gusto un cibo o annusare l’odore del mondo. E il Tribunale, in effetti, corregge la valutazione del primo giudice.
Toccherà a quello civile fissare con precisione il valore del risarcimento, ma intanto – fermi restando i primi 34mila già versati – sia l’imputato a pagare subito 70 mila euro alla parte (quanto mai) lesa. Tutto è successo per un banalissimo incidente stradale. A un incrocio lungo viale Romagna, tre anni fa, la signora a piedi, oggi 60 anni, attraversò sulle strisce con semaforo verde o forse giallo mentre alla guida di uno scooter il centauro scattò col verde e la fece cadere. Una forte botta in testa e dopo lo choc quell’amara sorpresa: perdita del gusto e dell’olfatto. La vita che cambia in un secondo e non sarà mai più la stessa. Per il giudice di pace, colpa del pedone (forse passato col giallo) addirittura al 60 per cento e centauro “salvo” grazie al primo micro-risarcimento assicurativo. Dopo l’appello degli avvocati Nicola Brigida e Marcello Gentili, ma anche del sostituto pg Sandro Gaballo, in Tribunale tutt’altra storia, con l’imputato condannato sì a soli 150 euro di multa per lesioni colpose dal giudice Gloria Gambitta, ma anche a versare subito come anticipo 70mila euro alla signora privata dei due sensi, in attesa che il giudice civile pronunci l’ultima parola.