La polizia giudiziaria negli uffici di Sacra Famiglia per acquisire documenti utili nell’indagine che ha coinvolto anche la casa di riposo di Cesano Boscone. Dalla fondazione, solo una dichiarazione, poche righe, in risposta alla decisione della Procura milanese di aprire un fascicolo sulla gestione dell’emergenza coronavirus all’interno delle strutture. L’indagine, con ipotizzati reati di epidemia colposa e omicidio colposo, è partita dalle morti sospette del Pio Albergo Trivulzio di Milano e si è estesa a macchia d’olio su un’altra dozzina di residenze per anziani e disabili.
"Abbiamo appreso dagli organi di stampa di un fascicolo aperto dalla Procura di Milano. Fondazione Sacra Famiglia ha già manifestato nei giorni scorsi piena disponibilità a collaborare con la magistratura affinché sia fatta chiarezza e possa essere valutata la trasparenza e la correttezza dell’operato della Fondazione. Abbiamo inoltre rappresentato la piena disponibilità dei dirigenti dell’istituto a fornire ogni e qualsiasi ulteriore chiarimento necessario", scrivono da Sacra, commentando l’apertura del fascicolo e l’iscrizione al registro degli indagati dei vertici azienali. La situazione a Cesano sembra essere sotto controllo: secondo gli ultimi dati, sono 31 i pazienti contagiati e due i decessi registrati all’unità Santa Teresina dove, il 26 marzo, è arrivata la notizia dei primi casi positivi. Situazione più critica a Settimo Milanese, dove ci sono 71 ospiti positivi, più 12 operatori asintomatici risultati anche loro positivi al tampone. Qui le morti sono 9, secondo gli ultimi dati forniti da Sacra Famiglia. Gli inquirenti dovranno fare luce su ogni aspetto della gestione dell’emergenza sanitaria all’interno delle strutture che ospitano anziani e persone con disabilità. Al setaccio saranno passati i documenti, le cartelle cliniche degli ospiti e i protocolli avviati all’interno dell’istituto. © RIPRODUZIONE RISERVATAi