Milano, 27 novembre 2023 – La telecamera riprende il corridoio del Terzo settore prevenzione e controllo dell’Ufficio immigrazione della Questura di Milano, lo scorso 5 ottobre, con il consueto passaggio di agenti e stranieri trattenuti per le procedure di identificazione.
Sei minuti e 14 secondi dopo le 16 inizia la scena “incriminata", preceduta da una lunga e animata discussione tra uno degli immigrati e un gruppo di poliziotti. Uno degli agenti costringe lo straniero a sedersi e, pochi istanti dopo, lo colpisce con uno schiaffo al volto. Poi lo afferra per la testa e lo trascina lungo il corridoio, aiutato dai colleghi. Il giovane finisce a terra, viene sollevato di peso e portato in un’area non coperta dalle telecamere.
Calci, pugni e testa sbattuta
La scena dura poco meno di un minuto. In seguito, secondo la ricostruzione della Procura, lo straniero (identificato come un tunisino di 20 anni) sarebbe stato "colpito con calci e pugni all’addome e al torace". E uno dei poliziotti gli avrebbe sbattuto "ripetutamente il capo contro il muro". Per questo episodio sono indagati otto agenti (sei uomini e due donne), in servizio all’Immigrazione e in altri uffici.
Sette rispondono del reato di violenza privata aggravata dalla presenza di più persone e "dall’abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione". L’ottavo agente, una donna, è invece accusato di aver assistito alla scena e di non aver denunciato l’episodio "all’autorità giudiziaria o ai suoi superiori". Stando a quanto ricostruito dal Giorno, la comunicazione all’autorità giudiziaria è stata inviata proprio dalla Questura – a seguito di una segnalazione interna verosimilmente arrivata da altri poliziotti che hanno assistito all’accaduto –, anche perché il ventenne, sentito dagli investigatori della Squadra mobile, ha deciso di non sporgere denuncia.
Le tappe dell’inchiesta
Oltre alle dichiarazioni del tunisino (ascoltato nei giorni scorsi con la formula dell’incidente probatorio) e a quelle di eventuali altri testimoni, l’indagine coordinata dal pm Giovanna Cavalleri si basa sul filmato della telecamera puntata sul corridoio, che ha ripreso la prima parte dell’episodio.
Un video, acquisito dalla Procura, che dura in tutto un’ora e 10 minuti. Si vede il tunisino, senza permesso di soggiorno, accompagnato lì da una Volante del commissariato di Cinisello Balsamo, discutere a lungo con i poliziotti presenti, alcuni in divisa e altri in borghese, che lo circondano.
Non sembra mostrare atteggiamenti particolarmente aggressivi, almeno fisicamente. Attorno alle 16.05 si vede uno dei poliziotti (entrato per ultimo nel corridoio coperto dalla telecamera) gesticolare e rivolgersi al tunisino in modo sempre più animato.
Lo costringe a sedersi e parte lo schiaffo. Dopo pochi istanti lo afferra per un braccio e lo trascina verso il corridoio. Il tunisino si dimena e l’agente, aiutato da alcuni colleghi, lo blocca con la testa sotto il braccio e continua a trascinarlo. Un agente si aggrappa alle gambe, lo straniero finisce a terra. I poliziotti lo immobilizzano e lo sollevano, mentre una poliziotta assiste alla scena senza intervenire. Poi lo portano nell’area non coperta dall’impianto di videosorveglianza, e l’occhio elettronico riprende solo il corridoio vuoto.