Marianna Vazzana
Cronaca

Milano, il liceale pestato alla festa di fine anno del Volta: “Calci e pugni anche mentre ero a terra”

La testimonianza di un giovane di quarta superiore circondato da 15 persone: “Quei ragazzi infiltrati al party cercavano solo un pretesto per picchiare”

Milano – Accerchiato dal branco e aggredito con calci e pugni. "Quando sono tornato dai miei amici, il mio volto era una maschera di sangue. E io me ne sono reso conto solo guardando i loro occhi terrorizzati". Lo racconta Simone, nome di fantasia, diciottenne al quarto anno del liceo scientifico statale Alessandro Volta, che ieri notte è stato ferito durante la festa di fine scuola organizzata dagli studenti in via Benedetto Marcello nei giardinetti davanti all’istituto. "Avevo un taglio sulla fronte, mi hanno dovuto medicare con dei punti e ho passato la notte al pronto soccorso".

La folla in strada durante la festa notturna L’evento ha richiamato centinaia di giovani
La folla in strada durante la festa notturna L’evento ha richiamato centinaia di giovani

Come è successo?

"Durante la festa mi sono allontanato un attimo dal mio gruppo di amici. Indossavo degli occhiali di plastica da pochi euro, i tipici occhiali da party, che uno sconosciuto mi ha preso all’improvviso dalla faccia. Io gli ho chiesto spiegazioni e lui per tutta riposta mi ha sferrato un pugno in pieno viso facendomi cadere a terra. Non mi aspettavo minimamente quella reazione, anche perché io gli avevo parlato con estrema gentilezza".

E poi?

"In pochi secondi sono arrivati alcuni suoi amici che gli hanno dato manforte: mi sono ritrovato a essere circondato da un branco di almeno quindici ragazzi che hanno cominciato a prendermi a calci mentre io ero già a terra. Cercavo di parare i colpi come potevo, finché fortunatamente sono riuscito a rialzarmi e a scappare, raggiungendo i miei amici. Io sentivo i calci ma non escludo di essere stato ferito con un coccio di vetro, visto che ce n’erano tanti a terra".

Quanto è durato il pestaggio?

"Poco, per fortuna. Non so dire con esattezza perché in quel momento pensavo solo a trovare una via d’uscita. Stranamente non sentivo dolore, credo per via dell’adrenalina in corpo, e nemmeno mi ero accorto del taglio".

Perché è scattata l’aggressione, secondo lei?

"Per nessun motivo: è stata violenza gratuita. Non è capitato solo a me, c’erano più gruppi di “infiltrati“ (come ho avuto modo di capire in seguito) che cercavano di attaccare briga. Provocavano per ottenere una qualsiasi reazione e avere il pretesto per picchiare. Quando quel giovane mi ha preso gli occhiali io non mi sono arrabbiato, eppure mi ha tirato subito un pugno in faccia".

Com’erano questi “infiltrati”?

"Dei ragazzi che non avevo mai visto, arrivati dall’esterno. Mi sembravano quasi tutti stranieri, almeno a prima vista. Ma non mi sono preoccupato vedendoli".

I suoi amici hanno poi chiamato l’ambulanza?

"Sì. Quando mi hanno guardato con gli occhi terrorizzati, mi sono accorto del sangue che mi colava dalla fronte. Allora hanno chiamato l’ambulanza. Avevo un taglio sulla fronte, sono stato accompagnato al Policlinico dove mi hanno suturato la ferita con 4 o 5 punti. Ho trascorso tutta la notte in ospedale e sono uscito con 5 giorni di prognosi. Ora sento un po’ di dolore anche alla spalla, alla gamba e alla caviglia. A un altro ragazzo, sempre di quarta, è andata peggio: gli hanno rotto il naso".

Ha sporto denuncia?

"Sì. Oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) sono stato dai carabinieri. Io mi sento fortunato: poteva andarmi molto peggio".