MASSIMILIANO MINGOIA e NICOLA PALMA
Cronaca

Piantedosi a Milano per il vertice su sicurezza e Cpr dopo la polemica con Sala

Il ministro in Prefettura per incontrare i vertici delle forze di polizia dopo l’aggressione alla stazione di Lambrate. Scintille con il sindaco sul nuovo Centro di permanenza per i rimpatri

MILANO – L’aggressione a coltellate a Lambrate, quasi costata la vita al viceispettore Christian Di Martino, e il raid fuori dalla Stazione Centrale, con un colpo di pistola esploso da un agente della Polfer per bloccare un trentasettenne egiziano armato di pietre e pezzi di marmo, hanno fatto nuovamente risuonare l’allarme sicurezza all’ombra della Madonnina.

Con tutto quel che ne è seguito in termini di polemica politica, anche legata all’intenzione del Governo di aprire un nuovo Cpr a Milano. Il ministro dell’Interno è atteso a Palazzo Diotti per incontrare il prefetto Claudio Sgaraglia e i vertici di Questura e Comandi provinciali di carabinieri e finanza e fare il punto della situazione. La presenza in città del numero uno del Viminale era già prevista, considerato che alle 11 parteciperà con la senatrice a vita Liliana Segre al convegno sulle "vittime dell’odio"organizzato dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) al Memoriale della Shoah.

Piantedosi atteso a Milano per un summit su Cpr e aggressioni ai poliziotti dopo la polemica con Sala
Piantedosi atteso a Milano per un summit su Cpr e aggressioni ai poliziotti dopo la polemica con Sala

Prima, però, tra le 9.30 e le 10, Piantedosi presiederà il vertice con le forze dell’ordine: facile prevedere che al tavolo si parli degli ultimi due gravi episodi andati in scena nel giro di 24 ore, nonché del piano che prevede la realizzazione di un secondo centro di permanenza per i rimpatri da affiancare a quello di via Corelli, per il quale è stato di recente lanciato un bando di gara dopo il commissariamento disposto dal Tribunale a seguito dell’indagine della Procura sulla presunta malagestione della società Martinina.

Proprio sulla questione del Cpr-bis va registrato il botta e risposta a distanza tra Piantedosi e Sala. A dar fuoco alle polveri è stato il ministro dell’Interno, che in un’intervista al Sole 24 Ore ha replicato così agli attacchi del sindaco dei giorni scorsi sul sistema inefficace per i rimpatri e sull’annuncio del Viminale dell’apertura di un secondo Cpr a Milano: "Con il sindaco abbiamo sempre avuto una proficua interlocuzione che non ritrovo in affermazioni così semplicistiche, forse da inquadrare nel periodo preelettorale. Abbiamo un generale programma per potenziare il sistema delle espulsioni che sta già dando dei primi, pur ancora limitati, risultati. Ma contiamo di marcare una maggiore differenza entro l’anno".

La controreplica di Sala non si è fatta attendere, affidata a un post sui social: "Chiedo a Piantedosi se non è semplicistico che il suo ministero faccia sapere che a Milano si farà un secondo Cpr, ovviamente attraverso un’agenzia stampa e senza degnarsi di una telefonata al sindaco di Milano. Se non è semplicistico immaginare un secondo Cpr dopo la pessima gestione del primo (non lo dico solo io, ma anche la Guardia di Finanza). Se non è semplicistico immaginare un secondo Cpr senza sapere come sarà possibile effettuare tutti quei rimpatri millantati, per ora rimasti sulla carta". Subito dopo, il sindaco ha rincarato la dose: "Basta con il giochino di scaricare sempre la colpa sui sindaci, siano essi di sinistra o di destra! Io voglio lavorare per risolvere i problemi che i cittadini sentono. E sono pronto a incontrare al più presto il ministro per lavorare con la consueta massima collaborazione".

"Già nei prossimi giorni si avvierà un confronto con Palazzo Marino per individuare la soluzione più rapida ed efficace – ha dichiarato qualche ora dopo il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni –. Ma a questo punto, al di là delle schermaglie dialettiche, il sindaco Sala chiarisca se è favorevole a realizzare un secondo Cpr per levare dalle strade della città gli irregolari pericolosi. Oppure la linea della sua Giunta è quella espressa dal suo assessore di riferimento sul tema, che è contrario ai Cpr e ai rimpatri. Sala dia una risposta chiara, evitando inutili polemiche e strumentalizzazioni sui fatti di cronaca".