MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Piazza Aspromonte, i residenti contro il "giardino segreto"

Un Comitato punta il dito su troppe polveri e amianto dal cantiere. L’amministratore: siamo noi i danneggiati

Il Comitato dei cittadini di piazza Aspromonte

Milano, 19 luglio 2020 - Una guerra quotidiana va in scena in piazza Aspromonte, zona Città Studi, a ridosso del cantiere che darà vita al progetto “Hidden Garden”, letteralmente Giardino nascosto, che prevede un complesso di 7 piani con 46 appartamenti di design immersi nel verde.

Da una parte un gruppo di residenti chiede "trasparenza, diritto alla salute, di proprietà, di veduta e di panorama ma non solo" e ha scelto di unirsi in un comitato spontaneo: "Hidden project", progetto nascosto, per evidenziare che "siamo stati tenuti all’oscuro", denuncia Marco Malfatti, tra gli abitanti più attivi che si sono rivolti ad avvocati e creato una pagina Facebook. Dall’altra il gruppo BlueStone immobiliare, che promuove il progetto edilizio, e l’impresa Percassi che lo sta realizzando: Andrea Bezziccheri, amministratore di BlueStone, racconta di avere a che fare ogni giorno con "atti illeciti e dispetti.

Se continueranno, l’impresa Percassi valuterà se procedere per vie legali". Gli animi si sono accesi ancor di più nell’ultima settimana, quando è iniziata la demolizione della palazzina sulle cui ceneri sorgerà l’edificio ultramoderno con appartamenti dotati di balconi, terrazzi e giardino privato, una palestra e spazi per l’home working.

«I lavori – evidenziano i cittadini – avvengono in un isolato densamente abitato. Basta un piccolo errore per causare danni". Ancora: "Stiamo respirando polvere: i metodi di abbattimento non sono sufficienti, basta guardare il tavolo del mio terrazzo, pieno – mostra Paola Barba – E possiamo solo sperare che la bonifica dell’amianto sia stata fatta a dovere. Per non parlare di inquinamento acustico". Sul piano generale, "contestiamo la mancata trasparenza del Comune – rincara la dose Malfatti –: siamo riusciti a ottenere gli atti, chiesti da mesi, solo dieci giorni fa. Non ci opponiamo alla costruzione ma vogliamo che siano rispettati i nostri diritti. E pensiamo che il progetto non sia in armonia con il contesto".

Ma Bezziccheri dipinge un’altra realtà: "Se c’è una parte lesa siamo noi. Stiamo lavorando in esecuzione di un permesso di costruire rilasciato dal Comune. Per andare incontro alle esigenze dei vicini, a febbraio abbiamo presentato una variante che ci è costata sia in termini economici e sia di tempo per ridurre l’impatto dell’opera. In una settimana, da quando è cominciata la demolizione, abbiamo ricevuto quasi quotidianamente le visite di vigili e una volta di Ats. Nessuno ha riscontrato irregolarità (Ats ha richiesto documentazione, ndr)".

Bezziccheri precisa che "per abbattere l’innalzamento di polveri usiamo due cannoni spara acqua e idranti. Stiamo cercando di ridurre il disagio. L’amianto è stato smaltito secondo legge". Peraltro "ci è stato inibito l’ingresso da via Filippino Lippi, nonostante la servitù di passaggio, da persone che si sono sdraiate per terra e poi da auto parcheggiate. Non solo: è stata danneggiata una serratura. Spiace lavorare con questo clima".