MAURIZIO
Cronaca

Piazza Caiazzo, la casa di Vittorio Sereni e il bar "Carpe Diem"

Passeggiando tra le strade di Milano, l'autore ripercorre la vita di Vittorio Sereni, grande poeta italiano, e visita i luoghi dove visse negli anni '40 e '50. Un viaggio tra ricordi personali, versi famosi e architetture liberty.

Cucchi

Piazza Caiazzo mi riporta nella zona in cui visse, negli anni ’40 e ’50, un grande della nostra letteratura, Vittorio Sereni, che ci ha lasciato quarant’anni fa. Arrivo subito in via Scarlatti, dove il poeta aveva abitato al numero 27, e subito mi tornano alla mente suoi versi famosi e ambientati proprio qui: "Non lunga tra due golfi di clamore va, tutte case, la via; Ma i volti i volti non so dire: ombra più ombra di fatica e d’ira. A quella pena irride uno scatto di tacchi adolescenti, l’improvviso sgolarsi d’un duetto d’opera a un accorso capannello. E qui t’aspetto". Sereni passò poi in via Mauro Macchi, al numero 35, ma io qui faccio un passo indietro, passo al numero 44 dove osservo l’insegna del bar "Carpe diem", attratto dal suo nome che ci rimanda a Orazio, e rientro tra via Andrea Doria e via Pergolesi, dov’è il palazzo Montedoria, uno degli ultimi edifici costruiti da Gio Ponti, con Antonio Fornaroli e Alberto Rosselli alla fine degli anni Sessanta. Eccomi allora al 59 di via Macchi, dov’è è una bella casa liberty nella quale ho abitato per trent’anni e che, dunque, lega la mia memoria personale all’idea del grande poeta che, appunto, visse in questa stessa strada , e la cosa me lo fa sentire un po’, indebitamente, parente... Osservo, con piacere e dolce commozione, quella bella facciata e i balconi, uno dei quali fu mio e mi dispiace solo di vedere un paio di antenne a parabola che, come incongrue padelle, ne alterano un poco l’immagine. Riaffioro poi nell’ariosa piazza Caiazzo, dedicata a un antico paese della Campania dove, nella seconda guerra mondiale, i nazisti trucidarono 23 persone. Da via Pergolesi mi dirigo allora, per un ultimo tratto di passeggiata, in via Settembrini, che sempre mi fu cara per la discrezione elegante e milanese delle sue case liberty e per il succedersi di botteghe e botteguccie di vario genere. E lì vicino è anche la via Benedetto Marcello, dove pure abitò Vittorio Sereni.