Milano, 13 febbraio 2024 – “Mi hanno picchiato e perquisito puntandomi addosso una pistola, vera o finta non so". Quest’uomo di 54 anni, che chiede l’anonimato, è stato aggredito da tre giovani rapinatori nel Parco delle Cave lo scorso martedì alle 20.30. "Non ho avuto bisogno di andare in ospedale ma sono rimasto scioccato". Ha denunciato tutto il giorno successivo ai carabinieri della Stazione San Cristoforo. E non è l’unico finito nel mirino di banditi nel polmone verde della periferia ovest: tre sono le rapine, messe a segno o tentate, avvenute tra il 4 e il 6 febbraio e denunciate ai militari.
Con lo stesso copione. Così torna la paura, a un mese di distanza dall’agguato ai danni di due amici di 27 e 25 anni, uno dei quali era stato rapinato e poi chiuso nel bagagliaio della sua auto. Martedì scorso è stato preso di mira il cinquantaquattrenne, residente della zona. "Io stavo camminando lungo una stradina del parco – racconta – e mi trovavo vicino alla Cava Casati, diretto in via Forze Armate. Avevo appena percorso un tratto illuminato da lampioni e, quando mi sono ritrovato nella parte in ombra, sono stato avvicinato da tre ragazzi. Mi sembravano sudamericani, tra i 15 e i 20 anni. Avevano i volti scoperti ma non sono riuscito a vederli bene in viso perché era buio. Uno di loro mi ha chiesto se avessi una sigaretta". Il pretesto per attaccare. "Io ho risposto “Non fumo, non ce l’ho“. Ma a quel punto mi hanno chiesto soldi. Che non avevo, perché ero uscito senza nulla addosso: né portafoglio e né cellulare. Si sono innervositi e mi hanno preso a schiaffi. Poi mi hanno perquisito per verificare che non mentissi. E, appurato che non avessi nulla di valore, mi hanno picchiato ancora. Io ero spaventato soprattutto perché uno di loro impugnava una pistola.
Non so se fosse vera o finta ma per me in quel momento era vera. A un certo punto si sono anche consultati pensando di portarmi via le scarpe ma poi hanno desistito". Anche gli autori degli altri colpi sono stati descritti come "tre ragazzini con una pistola". Mentre il mese scorso erano in due, uno con le nocche della mano tatuate.
“La zona è allo sbando– commenta Franco Vassallo, responsabile per le politiche abitative e decentramento del coordinamento cittadino di Noi Moderati –. Tra rapine, atti vandalici e incendi, nella zona di Quarto Cagnino non c’è più pace. Il sindaco visiti il quartiere e incontri i cittadini". In Consiglio comunale è intervenuta Mariangela Padalino, dello stesso partito: "Sembrerò un disco rotto ma ho ribadito che la delinquenza a Milano è fuori controllo. In certi quartieri, come questo, ancora di più".