Ormai è diventato qualcosa di molto simile a un terreno minato. Dove si incrociano tensioni politiche e prospettive culturali. Non è la prima volta che succede, certo, ma ultimamente il Cda del Piccolo sta dando il meglio di sé nell’offrire inesauribili spunti di conversazione, ancor prima che di riflessione. Comunque, cercando di rimanere sulla stretta cronaca, la notizia è che il Consiglio generale della Fondazione ha provveduto ieri alla nomina dei nuovi membri del Consiglio di amministrazione, che poi sono i rappresentanti diretti dei due soci fondatori (Comune e Regione), del socio sostenitore (Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi) e del Ministero della Cultura. In realtà mancava solo l’ufficialità dei nomi legati a Palazzo Marino, ovvero l’ex capo della Cultura del Comune Giulia Amato e il giurista Piergaetano Marchetti (già BookCity), nominato anche presidente della Fondazione, incarico a lungo gestito in questi anni da Salvatore Carrubba. Figure solide. Che si aggiungono alla giornalista Emanuela Carcano e all’ex assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory scelti dalla Regione, all’ex consigliere regionale Pd Enrico Brambilla per la Camera di Commercio e al chiacchieratissimo Antonino Geronimo La Russa per il Ministero. E sempre ieri, come da statuto, il Consiglio generale ha preso anche atto del bilancio consuntivo 2022, già approvato dal precedente Cda. Un bilancio chiuso in pareggio e accompagnato da una nota di particolare soddisfazione per il prezioso lavoro sullo spettacolo dal vivo. Segnale importante per il direttore Claudio Longhi, in vista di una riconferma che appare doverosa e che garantirebbe ampia progettualità a un Piccolo in profonda (e sana) trasformazione. Si vedrà.
A proposito di soddisfazione, va registrato il sold out per la Primina under 30 della Scala del 3 dicembre, che precederà di quattro giorni il debutto di Don Carlo.Diego Vincenti