BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Pietre d’inciampo per tre partigiani. Operai della Breda e della Falck

Pessano con Bornago rende omaggio ad Antonio Villa, Ambrogio Tremolada e Domenico Bonfanti

«Orgogliosi che anche nella nostra città siano state posate le pietre d’inciampo»

«Orgogliosi che anche nella nostra città siano state posate le pietre d’inciampo»

Tre pietre d’inciampo per non dimenticare gli operai-partigiani della Breda e della Falck fra gli organizzatori del grande sciopero del marzo 1944 che bloccò il triangolo industriale Milano-Torino-Genova. Pessano rende omaggio ad Antonio Villa, Ambrogio Tremolada e Domenico Bonfanti inghiottiti dal lager "ma vivi nel cuore e nella memoria", dice il sindaco Alberto Villa.

La cerimonia con Anpi, Comune e familiari davanti alle case dei giovani deportati. Prima tappa, Cascina Pariana per ricordare Antonio Villa, l’aggiustatore in manutenzione arrestato a 33 anni in fabbrica durante l’intervallo mensa, inviato a Mauthausen nell’aprile 1944 e destinato al sottocampo di Gusen, con il numero di matricola 61779. Morì nel campo lasciando la moglie e tre figli piccoli. Il corteo ha raggiunto Cascina Oltrona dove era nato Ambrogio Tremolada, classe 1907, il partigiano apparteneva al Comitato di liberazione della Falck. Dopo l’arresto fu rinchiuso a San Vittore, poi a Bergamo, e infine anche lui fu deportato a Mauthausen, dove arrivò l’8 aprile 1944 e dove trovò la sua fine il 22 febbraio 1945, due mesi prima della liberazione. Infine, via Umberto dove visse Domenico Bonfanti, torturato dopo il fermo a San Vittore, trasferito nelle carceri di Bergamo, e richiuso su una tradotta bestiame a Bolzano dove rimase fino al 6 ottobre 1944. Il 17 ottobre venne internato a Dachau, poi a Aufkirk-Uberlingen, dove morì il 18 febbraio 1945.

"Siamo orgogliosi che anche Pessano sia fra le città che hanno posato pietre d’inciampo - dice Villa, parente di Antonio Villa -. Dobbiamo tutto ad Anpi. Due anni fa ci chiese aiuto e siamo arrivati finalmente a questo giorno". Nel mezzo le ricerche dei familiari, "difficili e appassionanti - ricorda il sindaco - Antonio Villa, Ambrogio Tremolada e Domenico Bonfanti appartengono alla nostra comunità, continueranno a vivere e le generazioni future sapranno cosa accadde".

"Credo che il ricordo di queste persone passi anche e soprattutto attraverso il loro nome. Ora, abbiamo un segno visibile per raccontare ancora meglio ai giovani ciò che è stato. Ringrazio l’Anpi per ciò che ha fatto e per aver portato anche a Pessano con Bornago un’idea così bella e importante".