Pietre d’inciampo per i bambini palestinesi uccisi a Gaza vandalizzate a Milano

Blitz vandalico nella notte contro le sei “mattonelle” apposte in piazzale Baiamonti dagli attivisti della Camera del Non Lavoro e di Adl Cobas. “Le rimetteremo, invitiamo Ghali”

Milano – Resta alta la tensione e la polarizzazione sul tema del conflitto tra Israele e Hamas, dopo le polemiche che hanno travolto la Rai. A Milano sono state vandalizzate nella notte le sei pietre di inciampo a ricordo degli 11mila bambini palestinesi morti a Gaza e poste dagli attivisti della Camera del Non Lavoro in piazzale Baiamonti nella scorsa giornata della memoria del 27 gennaio.

Le pietre d'inciampo rovinate in piazzale Baiamonti
Le pietre d'inciampo rovinate in piazzale Baiamonti

A denunciarlo è Riccardo Germani, portavoce di Adl Cobas. Gli attivisti annunciano che altre targhe saranno poste oggi alle 18 e invitano il rapper Ghali –  che si è speso pubblicamente sul palco di Sanremo per chiedere lo “stop al genocidio” –  a partecipare alla cerimonia alla Camera del Non Lavoro. “In questo paese - denuncia Germani – c'è un clima di negazionismo nei confronti di chi denuncia il genocidio palestinese e si batte contro tutte le guerre, ringraziamo Ghali per aver spezzato il muro di omertà dal palco di Sanremo e lo invitiamo a unirsi a noi oggi per rimettere le pietre di inciampo vandalizzate la scorsa notte”.

Come detto, le sei pietre d’inciampo erano state apposte e cementate lo scorso 27 gennaio per ricordare i bambini uccisi a Gaza. “Non può esserci memoria senza guardare in faccia il presente”, aveva dichiarato Riccardo Germani nell’occasione, anche protestando contro il divieto di manifestare annunciato alla comunità palestinese di Milano in concomitanza del giorno dedicato alle vittime della shoah per mano nazista e fascista, “sgretolando così facendo uno dei capisaldi della nostra costituzione “il diritto a manifestare””.

"Purtroppo grazie a questo governo con l’appoggio delle lobby stiamo assistendo a parallelismi storici che ripropongono in maniera ancora più feroce e devastante quanto successo in passato. Le odierne immagini di civili deportati nudi negli stadi e fucilati a freddo ci riportano alla mente crudeltà che mai abbiamo dimenticato”.