MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Pieve Emanuele, ex hotel Ripamonti: "Demolite o recuperate quel mostro dismesso"

Si è arenata la richiesta del Comune di abbattere l’albergo di Enpam Re. Il caso arriva ora in Parlamento

L’Hotel Ripamonti a 4 stelle, otto piani e 250 stanze, è chiuso da cinque anni

Pieve Emanuele (Milano) -  L’ex Hotel Ripamonti di via dei Pini, "il mostro dismesso che troneggia nel cuore della città", arriva in Parlamento. Da anni chiuso e abbandonato, l’albergo un tempo a 4 stelle è al centro di forti proteste da parte dei residenti della zona che vorrebbero rivederlo in funzione oppure demolito. Nei mesi scorsi era stato il sindaco di Pieve Emanuele, Paolo Festa, a dare il via alla procedura per chiederne la demolizione; ma, dopo un incontro avvenuto in prefettura, la proprietà Enpam Re aveva annunciato che lo stabile rientrava nel piano vendite degli immobili di Milano e provincia. La convocazione al comitato provinciale dell’ordine pubblico e della sicurezza era stata indetta proprio per affrontare l’annoso problema dell’hotel RipamontiDue, l’albergo fantasma al centro di un susseguirsi di occupazioni e sgomberi.

A raccogliere le proteste dei cittadini e portare la vicenda in Parlamento è stata Stefania Mammì, deputata penstastellata. "Ho interrogato i ministri Speranza e Lamorgese per sollecitarli ad intervenire per assicurare l’attuazione di un piano di recupero o di demolizione del dismesso Hotel Ripamonti, al fine di garantire la sicurezza urbana, contrastare lo stato di degrado e tutelare gli abitanti dal rischio igienico-sanitario derivante dalle occupazioni abusive all’interno della struttura".

Nel territorio di Pieve Emanuele sono presenti diversi immobili abbandonati che nel corso degli anni stanno dando luogo a fenomeni di degrado urbano, occupazioni abusive, minacce per la salute e l’igiene pubblica. Il Ripamonti è di proprietà della Fondazione Enpam, l’ente di previdenza dei medici, che tuttora possiede numerosi immobili nella città di Milano.

"La situazione è critica e urgente, i cittadini sono molto preoccupati per la tutela della sicurezza pubblica – afferma Mammì –. La struttura, alta otto piani e composta da 250 stanze, un tempo albergo a 4 stelle e sede di numerosi eventi, posta al centro della città e in vicinanza delle scuole, versa ormai in stato di degrado dalla sua chiusura, avvenuta nel 2016, e da allora è divenuta meta di frequentazioni illecite che hanno posto in allarme i cittadini residenti".

Una polemica che va avanti da cinque anni e che ha spinto l’amministrazione comunale, sommersa dalle proteste dei cittadini, a fare il primo passo a settembre scorso con la richiesta di demolizione, poi arenatasi per il piano vendita di Enpam, ma il sindaco Festa è intenzionato ad andare avanti: "O si recupera l’edificio o va demolito".