MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Pieve Emanuele, gli animalisti liberano piccioni tenuti illegalmente in un capannone

Gli animalisti sono intervenuti dopo la segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato alcune gabbie in un cortile

Pieve, liberati i piccioni detenuti illegalmente in un capannone a Fizzonasco

Pieve Emanuele (Milano) -  Liberati piccioni detenuti illegalmente in un capannone a Fizzonasco. Dopo la segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato le gabbie nel cortile esterno del capannone, sono intervenuti gli animalisti rozzanesi. Non è ancora chiaro il motivo dell’allevamento dei piccioni, gestito da una coppia di cinesi. Ci sono volute due settimane per capire cosa stava accadendo in un capannone della zona industriale di Fizzonasco, e quello che è emerso per ora è solo una verità parziale.

Tutto è nato grazie a una donna residente in una palazzina nei pressi del capannone, che portando a spasso il suo cane ha notato in un cortile, nascoste dalla vegetazone, alcune gabbie contenenti piccioni. Un fatto anomalo anche, perché in Italia è vietato l’allevamento di piccioni e la detenzione di questi animali va segnalata. "Ho capito che si trattava di una situazione anomala che a me pareva illegale e ho fatto la segnalazione alle forze dell’ordine – racconta Paola Berretta –, ma nessuno è intervenuto. Allora ho chiesto aiuto alle associazioni animaliste e da Rozzano sono intervenuti. Hanno bussato al capannone spiegando che era illegale la detenzione di piccioni e li hanno portati via". Ora i piccioni sono stati liberati, ma nei confronti degli "allevatori illegali" ancora non è stato preso alcun provvedimento. "Attendiamo l’intervento delle forze dell’ordine per capire cosa accade davvero lì dentro. Allevare animali in questo modo è davvero anomalo".

Della vicenda sono stati informati sia i carabinieri che la polizia locale. Gli animalisti comunque monitoreranno la situazione per impedire che vengano realizzati nuovi allevamenti. Non è la prima volta che capannoni industriali nascondono attività illecite. Sono decine le fabbriche clandestine, ma di allevamenti di animali non se ne erano visti ancora. "Non vorremmo che questi allevamenti di piccioni sia destinati a finire sulle tavole di qualcuno".