
di Stefania Consenti
Mentre ci si interroga su come fare e dove andare a cercare il pubblico del futuro che riempirà le sale dei teatri e dei cinema, i musei non se la passano poi così male. Crescono infatti i giovani che scelgono di varcare la soglia di un luogo d’arte e la Pinacoteca è fra questi.
Lo raccontano gli ultimissimi dati forniti da Brera: a giugno sono stati 32.029 i visitatori che hanno portato l’affluenza totale del primo semestre del 2022 a 176.403. Di questi quasi il 22 per cento è composto da visitatori compresi fra 18 e 25 anni.
Un dato che andrà ancora analizzato ma che pare una tendenza consolidata anche in altri musei. Ad esempio, in Triennale dove i visitatori sono in prevalenza giovani, grazie ad un programma articolato e vario, di sicuro richiamo per le nuove generazioni. "Abbiamo registrato anche un vero boom di presenze a luglio per la proposta musicale del terzo giovedi del mese, con il ritorno in presenza dei musicisti e il biglietto a 2 euro", fanno sapere da Brera. E il direttore della Pinacoteca, James Bradburne, si dice orgoglioso del risultato, frutto di una precisa scelta di politica culturale: "Noi abbiamo puntato sin dall’inizio sulle famiglie e sulle giovani generazioni che, a quanto pare, hanno voluto premiarci".
Il sito internet ha avuto il merito di trascinarsi dietro un pubblico dei "social", con contenuti offerti in alta definizione, in grado di catturare la curiosità, l’attenzione dei Millennials. Infine, gli stranieri.
C’è stato un forte ritorno degli stranieri e anche se mancano completamente i russi. "Ci sono tanti francesi, spagnoli e americani" dicono gli addetti all’ingresso del museo. E sono tornati i gruppi per le visite guidate.
A luglio, il turismo a Milano ha superato i livelli pre-Covid. Lo scorso mese, sono stati registrati quasi 700mila arrivi in città, +7% rispetto al 2019.
Allora, secondo i dati della Questura di Milano, erano stati 652.763 gli ingressi nel territorio comunale.
"Con la ricchezza di BreraPlus online e di eventi come Great Men, così come i dialoghi, la musica dal vivo e l’interpretazione innovativa nel museo, tutto incluso con l’acquisto di una BreraCard, stiamo dimostrando come la comunità possa godere di Brera 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana", aggiunge il direttore Bradburne. "Brera non chiude mai!".
E a settembre, per la prima volta una “produzione“ del museo, appunto Great Man, andrà al cinema, all’Arianteo, dopo essere passata dal teatro e da sito.
Prosegue, infine, il progetto “Occorre tutta una città“, l’idea di un “museo diffuso”, che esce dalle sale per raggiungere le periferie cittadine e pubblici distanti anche per strumenti e motivazioni da una fruizione museale. Dopo la sperimentazione avviata con MUBIG, nel quartiere Greco, Brera esporta ancora bellezza in altre tre zone, Niguarda, Affori e Bruzzano. Fra le realtà che vi hanno aderito ci sono Villa Clerici, OrtoComuneNiguarda, Biblioteca Villa Litta Modignani, Biblioteca Cassina Anna. Per l’OrtoComuneNiguarda il progetto prevede un "dialogo" con le opere della Collezione braidense. In particolare, i partecipanti al progetto, al termine degli incontri previsti in Pinacoteca, all’Orto Botanico di Brera e all’OrtoComuneNiguarda, saranno chiamati a creare opere di diverso tipo realizzate, con tecniche differenti (pittura, scultura, fotografia) che illustrino la realtà dell’Orto Condiviso ispirandosi liberamente alle opere della Pinacoteca.