
Il murale sfregiato
Milano, 14 luglio 2018 - Uno sfregio con vernice verde. Una tag che rimanda a un graffitaro vandalico già noto agli investigatori. E la risposta di chi ha indirettamente subìto l’affronto, l’autore del murale danneggiato: «Rimetto tutto a posto in pochi giorni». Via Padova, civico 65: sul muro campeggiano da tre anni quattro «pinguini» giganti, il segno distintivo di Pao, al secolo Paolo Bordino, street artist milanese di 41 anni. Un’opera nata con e per il quartiere: basti ricordare che in quell’occasione, nel 2015, Pao guidò pure un laboratorio con i bambini, affiancato da Tomoko Nagao, riempiendo di fiori e uccelli palmipedi colorati anche le barriere di lamiera attorno al cantiere dell’ex Convitto all’interno del Trotter.
Nel weekend scorso, però, qualcuno si è divertito a scarabocchiare quel disegno in via Padova, passandoci sopra con una bomboletta e mettendo pure la firma: Wern, corrispondente alla sigla di un graffitaro vandalico 21enne della Dlr (Delirium), conosciuto dai ghisa di piazza Beccaria e da loro «pizzicato» in flagrante quando era ancora minorenne. Già, la Dlr, crew che da Lambrate ha pian piano colonizzato il resto della metropoli: guidata da Sanke, è nata da una costola della Otv, il gruppo fondato da Pixel (arrestato poco più di un anno fa per droga a Bordighera) e decapitato nel 2014 per l’assalto datato 20 aprile 2013 alla fermata Villa Fiorita della metropolitana verde. Non esiste angolo della città che non sia coperto dalle loro tag: Wern, Rupe, Sdamb, Gohaz e Saone (migrato dalla Oak, acronimo di «Ovuli a kili», continua a imperversare nonostante sia stato più volte denunciato).
E proprio uno di quegli acronimi ha griffato l’oltraggio ai «pinguini»: Wern. L’episodio è stato segnalato al nucleo specializzato della polizia locale dal comitato Abruzzi Piccinni, coordinato dall’esperta del fenomeno Fabiola Minoletti: «Abbiamo immediatamente allertato i vigili – premette –. Purtroppo, la percentuale di recidivi tra i writer indagati è pari al 35%, e in alcuni casi tale devianza può diventare una vera e propria patologia compulsiva». In effetti, non si spiega perché Wern abbia fatto una cosa del genere, per di più firmando pure l’incomprensibile assalto.
«Una striscia continua fatta con la bomboletta spray... Mi pare l’opera di qualcuno che si è voluto divertire così, rovinando un’opera altrui – risponde Pao –. Non credo sia un attacco personale. Non denuncerò, piuttosto mi darò da fare per ripristinare il disegno la prossima settimana». All’attacco replica così Paolo Bordino, che coglie l’occasione «per invitare tutti al rispetto delle opere altrui. Di solito, tra writer è una regola non scritta: non si deturpa l’opera di un altro». Una norma di buon senso che non sempre viene rispettata. «Il senso del disegno? Il mondo è la mia casa. Ho dipinto i pinguini con la collaborazione delle associazioni del territorio, pensando alla scuola ospitata nel parco e ai bambini che ogni giorno passano di lì. Un modo per portare colore e allegria».
nicola.palma@ilgiorno.net
marianna.vazzana@ilgiorno.net