
Ragazze che picchiano ragazze: le gang femminili sono una drammatica realtà
Milano - "Basta! Basta!". L’urlo arriva dal parco. Dalle finestre qualche residente riesce a filmare un gruppo di ragazzi e ragazze che pare un fiume umano. C’è chi scappa, chi aggredisce, chi tenta di mettere pace. Invano. A spadroneggiare, una pink gang, una banda di ragazze che si accanisce su due giovanissime di origini salvadoregne, di 19 e 17 anni. Le uniche che la polizia trova sul posto, in via Nervesa, dopo la richiesta di aiuto, domenica alle 18. Ancora far west in questo parco in zona Brenta noto per essere da anni un luogo di raduno di latinos e di baby gang la cui parte femminile sembra essersi ritagliata una posizione di tutto rispetto.
Domenica "il gruppo è arrivato all’improvviso: a vederli dall’alto, i ragazzi e le ragazze sembravano cavallette impazzite, erano almeno una quarantina - raccontano gli abitanti del comitato per la riqualificazione dei giardini Nervesa-Longanesi -. In questo caso, i maschi non erano in grado di gestire la situazione: qualche ragazzo ha cercato di proteggere una ragazza che veniva insultata e aggredita. Sono intervenuti anche degli adulti, padri di famiglia che erano al parco. Ma hanno dovuto arretrare, tanta era la furia e la cattiveria di quelle ragazze". Sono in corso accertamenti. Secondo quanto ricostruito finora dalla polizia, che ha ascoltato le testimonianze, le due vittime sono state attaccate "per futili motivi, presumibilmente legati a situazioni sentimentali", da una ventina di altre ragazze con calci e pugni e poi con un bastone (non trovato). Le due ferite sono state accompagnate al Policlinico in codice verde per le prime cure.
"Scalfita la tranquillità che a fatica avevamo conquistato dopo oltre 10 anni - continua il comitato -. Le ragazze si picchiano tra di loro, si prendono per i capelli, si strattonano, si insultano e tirano calci. Il gruppo è unico, con i maschi, ma loro sono molto più violente. Respirano violenza fin da quando sono adolescenti: abbiamo assistito a certi riti di iniziazione, in cui le ragazze ricevevano dei colpi di cinghia per entrare nella gang". Oscar Strano, presidente del Consiglio di Municipio 4, ripercorre la storia di questo parco "che purtroppo è diventato un luogo di ritrovo per latinos. Per un periodo, c’era stata anche una convivenza con un gruppo africano. Purtroppo non c’è solo violenza ma anche spaccio e prostituzione. Le tettoie venivano utilizzate pure come nascondiglio di droga (a dicembre del 2020 ne abbiamo sollecitato la rimozione, con un documento del Consiglio trasmesso al Comune). Nel 2019 siamo riusciti a far sostituire la cancellata per evitare gli ingressi notturni. Ma il problema non si è risolto.