Pioltello (Milano), 22 dicembre 2024 – “Ai ragazzi va sempre data fiducia. E alla fine ti sorprendono”. Il liceo Machiavelli di Pioltello gonfia il petto d’orgoglio per i giovani scienziati della scuola che hanno conquistato l’Esa, l’ente spaziale europeo, con il loro satellite grande come una lattina di Coca-Cola. A giugno, il primo premio in Olanda, un mese fa un altro, prestigiosissimo, consegnato direttamente dalle mani di Amalia Ercoli Finzi, la prima donna in Italia a laurearsi in ingegneria aeronautica. La cerimonia all’International Astronautical Congress, la più importante manifestazione aerospaziale del mondo, quest’anno a Milano. Ora, l’attestato di benemerenza da parte della città: i futuri ingegneri sono sette, più la professoressa di matematica che li ha seguiti passo dopo passo, Maria Grazia Lupo, insieme alla preside Michelina Matera.
La squadra
Ad applaudirli in sala consiliare l’intera comunità. Per gli studenti un clamore che non fa montare la testa, resta la timidezza di chi è felice di aver fatto un’impresa, senza perdere l’umiltà. Il team è MakiaSat, loro sono Gaia Perego Thi Hung, Giulio Breviglieri, Demetrio D’Urso, Tommaso Gatti, Jacopo Marchesi, Emanuele Morelli e Matteo Balestriero. Non capita tutti i giorni che l’Esa dica a qualcuno che il suo è il “miglior progetto d’Italia”.
Impegno a 360 gradi
La classe di Pioltello è stata la sola a rappresentare il Paese a CanSat, il concorso che ogni anno l’Agenzia spaziale lancia per avvicinare giovani talenti alle sfide scientifiche. Una competizione affascinante e allo stesso tempo complessa: costruire e testare in volo un dispositivo in grado di eseguire misurazioni. In particolare, nel loro caso, raccogliere e trasmettere a terra dati sulle concentrazioni di particolato atmosferico oltre che su pressione, temperatura e umidità. Ci sono riusciti. Al prototipo hanno dedicato ogni energia, pomeriggi interi di studio e di lavoro.
"Impresa grandiosa”
Così è nato il mini-satellite che nella fase finale del concorso ha superato la prova del lancio, “la più difficile e imprevedibile, sbaragliando la concorrenza di tante altre scuole superiori in gara, compresi diversi istituti tecnici con competenze sicuramente più pratiche e laboratori con attrezzature specifiche”, sottolinea l’insegnante. “Un’impresa grandiosa, è il caso di dire “spaziale“ – dice la sindaca Ivonne Cosciotti, che li ha insigniti – fiore all’occhiello per tutto l’Istituto scolastico che ha creduto e supportato con entusiasmo e passione il progetto”.
L’orgoglio della prof
“Un’esperienza unica, emozionante e di grande soddisfazione – racconta la prof Lupo –. Non era facile. Ho visto i ragazzi crescere, mettersi alla prova, acquisire competenze anche inaspettate, sviluppare una padronanza e un autonomia nel lavoro davvero encomiabile. Credo che questo aspetto sia stato determinante nella decisione della giuria. È il bello del lavoro di insegnante: trasmettere conoscenza, ma allo stesso tempo appassionare, spronare e guidare i giovani a scoprire i propri talenti”.
Per i magnifici sette l’emozione “di rappresentare tutte le scuole d’Italia all’Esa”. Adesso è Pioltello che si inchina al loro ingegno e al loro impegno: “Per l’originalità, l’attualità e la complessità delle tematiche affrontate, a testimonianza dell’eccellenza dei nostri giovani, motivo di grande orgoglio per la città, ma anche per il Paese”. I loro nomi e quello della docente brillano già nell’Albo d’onore “a pubblica memoria” dell’avventura.