Pioltello (Milano) – “Ai Comuni chiediamo che sollecitino un piano di rilancio ad Asst”. Nuova protesta del Comitato “I pazienti hanno perso la pazienza” nato nell’Adda-Martesana, ieri, i malati, “stanchi di essere di Serie C”, si sono dati appuntamento a Pioltello, dove era in programma l’assemblea dei sindaci dei 53 Comuni che fanno riferimento all’Azienda ospedaliera. La platea ideale “per portare avanti la nostra battaglia che non è contro nessuno, ma per ottenere quel che ci spetta – spiega Curzio Rusnati, ex primo cittadino di Bussero, fra i promotori della mobilitazione –. Abbiamo riassunto il lento decadimento della sanità sul territorio con uno striscione: “Ultimi in classifica”. I numeri certificano i problemi e noi siamo qui per dare il nostro contributo a risolverli. Non ci fermeremo finché gli 11mila residenti della zona senza medico di famiglia, non avranno un dottore al quale fare riferimento. Oggi, in parte le carenze sono supplite dagli ambulatori temporanei, ma così è impossibile costruire un rapporto di fiducia medico-assistito. Nei nostri distretti mancano 54 dottori”.
E c’è anche il dettaglio: 8 a Cassano-Inzago; 4 a Cernusco-Carugate; 6 a Gessate, Pessano, Bellinzago, Cambiago, 9 a Gorgonzola, Bussero, Cassina; 7 a Melzo, Liscate, Pozzuolo, Truccazzano, Settala, Vignate; 11 tra Pioltello e Rodano; 3 a Segrate e Vimodrone 6 a Trezzo, Basiano, Masate, Grezzago, Trezzano, Pozzo e Vaprio.
C’è già in programma un’altra iniziativa: “La carovana della salute”, il corteo di macchine “fino a Vizzolo, sede dell’Azienda, per consegnare le firme raccolte ai nostri presidi in questi mesi: 2.700 per i medici di famiglia”. L’appuntamento è per il 4 dicembre alle 10 “con partenza da Cernusco, Vimodrone, Bussero e altri centri della zona”.
“Il nostro è un modo per sollecitare chi di dovere a risolvere i problemi per davvero”, ancora Rusnati. “Quest’anno l’Asst ha riportato i numeri peggiori di tutta la Regione come ambiti carenti di cure primarie - ricordano gli attivisti - 119 a giugno, 106 a ottobre”. La gente parla anche “di Case di comunità che non decollano e la mancanza di un vero sistema di servizi territoriali che possa fare la differenza dopo tante parole. Le liste d’attesa per visite ed esami sono chilometriche. Serve “un piano di rilancio che individui i motivi della scarsa attrattività dell’Azienda per i medici e operatori con interventi per cambiare le cose”.