
Il presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera (ImagoE)
Milano, 22 marzo 2015 - I cinesi non strapperanno a Milano né la testa né il cuore progettuale, assicurano dalla Pirelli mentre si perfeziona l’operazione che porterà l’impero della gomma sotto il controllo di ChemChina. Del resto si terranno Marco Tronchetti Provera alla guida fino al 2021, ragiona chi si preoccupa del fronte industriale. Perché sul piano storico-culturale non c’è colosso statale di superpotenza in grado di sradicare Pirelli da Milano. E come si fa, in una città in cui il nome battezza due strade - la via è Giovan Battista il fondatore, il viale intitolato ai suoi figli Piero e Alberto -, una stazione (Greco Pirelli), un grattacielo-icona, sede e per metonimia sinonimo di Regione Lombardia?
Per il mondo, magari, Pirelli sono le gomme di Formula 1 e Superbike, i vestiti e scarpe hi-tech a marchio PZero (il concept store è in corso Venezia); di sicuro è il calendario oggetto di culto, 42 edizioni con l’ultima, a partire dal ’63. Ma a Milano è anche una geografia, diffusa tra Porta Nuova e la Bicocca, dove la P allungata fa base dal 1907. E, si può dire, ha fatto il quartiere (il Borgo Pirelli risale agli anni ’20), con un ruolo di primo piano anche nella sua riqualificazione post-industriale firmata Gregotti e Associati. Se gli pneumatici li fanno nello stabilimento di Bollate, il quartier generale è qui, con il centro Ricerca e sviluppo dove lavorano 400 tra ingegneri e specialisti, capofila di altri dieci nel mondo; le divisioni Ambiente ed Eco-Technolohy; Prelios, ex Pirelli RE. MA Anche la Fondazione Pirelli, con l’archivio storico (tre chilometri lineari di foto, disegni, manifesti, documenti, audiovisivi, pubblicazioni) e i progetti sulla cultura d’impresa per le scuole; l’Istituto Piero Pirelli, centro congressi. E l’Head Quarter, un cubo di dieci piani che racchiude l’ex torre di raffreddamento, è uno degli edifici-landmark della nuova Bicocca. Insieme al Teatro degli Arcimboldi, un’operazione Pirelli-Comune, mentre con la Regione, al confine con l’area ex Breda, i signori della gomma hanno creato il centro d’arte contemporanea Hangar Bicocca.
di Giulia Bonezzi