
La società di Catella comunica il piano finale per il restyling del grattacielo comprato nel 2019. Il contenzioso con il Comune ha allungato i tempi per l’avvio dei lavori. Già cancellato il Ponte Serra.
Milano – Colpo di scena. Niente nuova Torre Botanica firmata Stefano Boeri al fianco del “Pirellino“ in attesa di ristrutturazione. Coima Sgr – la società immobiliare di Manfredi Catella che nel marzo del 2019 acquistò per 194 milioni di euro, dopo un’asta all’incanto, l’immobile comunale al civico 39 di via Pirelli – ieri con una nota ha annunciato "una semplificazione del progetto di rigenerazione del Pirellino per evitare ulteriori ritardi nel rilascio del titolo abilitativo". Il progetto complessivo, riveduto e corretto, prevede la ristrutturazione della ex torre comunale secondo quanto previsto dallo studio di architettura Diller Scofidio + Renfro e il risanamento conservativo dell’edificio a ponte che passa sopra via Melchiorre Gioia, che, nell’idea iniziale di Coima, si sarebbe potuto trasformare in un Ponte Serra con spazi pubblici. Un altro tassello del progetto saltato perché il Comune ha bocciato la richiesta di Catella di ottenere un incentivo volumetrico del 25% grazie a una legge regionale.
Quattro anni dopo la presentazione del maxi-progetto Coima legato al restyling del Pirellino, dunque, non resta che constatare che sono saltati due pezzi del progetto. Oltre al Ponte Serra, che già si sapeva che non sarebbe stato più fatto, la novità è la cancellazione della Torre Botanica. I rendering mostrati colpivano: 110 metri per 25 piani di cui 21 residenziali, la Torre Botanica assomigliava al Bosco Verticale, ma fino a un certo punto, come spiegava all’epoca la stessa archistar che ha disegnato entrambi i grattacieli: "Il primo è un bosco che sale verso il cielo, il secondo un orto botanico verticale". Ma perché la Torre Botanica è saltata? Da Coima ribadiscono che la motivazione è quella contenuta nel comunicato ufficiale ("evitare ulteriori ritardi nel rilascio del titolo abilitativo"), visto che, per un immobile acquistato nel 2019 e un progetto presentato nel 2021, è ancora tutto fermo in attesa del via libera del Comune. Con lo stop alla “Botanica“, dunque, non c’entrano nulla i recenti guai giudiziari che hanno colpito Boeri, interdetto per un anno dal partecipare a concorsi di architettura a causa di gravi irregolarità riscontrate nella gestione della gara del 2022 per la Beic di Porta Vittoria.
Coima, semmai, nella nota sottolinea che i problemi sul progetto Pirellino sono nati nel febbraio 2020, quando il Comune ha pubblicato il nuovo Pgt introducendo la previsione di edilizia residenziale sociale (Ers) in caso di conversione della destinazione in residenziale oltre la soglia di 10 mila mq di SL, "cambiando di fatto lo stato di diritto dell’immobile in base al quale è stato acquistato da Coima senza prevedere l’applicazione delle norme di salvaguardia". Questa modifica ha generato un contenzioso davanti al Tar tra società immobiliare e Comune. Nel dicembre del 2023, il Consiglio di Stato ha riconosciuto le ragioni di Coima: qualsiasi cambiamento dell’assetto urbanistico del Pirellino potrà, secondo i giudici amministrativi di secondo grado, essere effettuato solo se adeguatamente motivato.
Malgrado l’orientamento della sentenza del Consiglio di Stato, lo scorso novembre il Comune ha deciso di procedere con una variante al Pgt applicabile al Pirellino, che confermerebbe la necessità di prevedere edilizia residenziale sociale in caso di modifica di destinazione d’uso in residenziale. Coima, quindi, "in considerazione degli inevitabili ulteriori ritardi nel rilascio del titolo abilitativo, ha provveduto a semplificare il progetto, mantenendo la destinazione originaria e l’edificio a ponte nello stato attuale, al fine di poter procedere tempestivamente con il rilascio del titolo aggiornato e non ritardare oltre l’avvio del cantiere". Una semplificazione che ha fatto saltare la Torre Botanica. Colpo di scena. Sipario.