MILANO – L’indagine sulla ciclabile “dipinta“ di via Sforza, dove lo scorso 20 aprile ha perso la vita Cristina Scozia, a 39 anni, travolta da una betoniera all’angolo con corso di Porta Vittoria, ha sollevato un polverone. C’è chi chiede che i corridoi siano più protetti, chi ne vorrebbe di più, chi invece li bolla come "pericolosi", almeno in certi punti. Di certo negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti con l’obiettivo di favorire la mobilità dolce.
Qual è, ora, la fotografia degli itinerari ciclabili in città? L’11% della rete stradale urbana, dati del 2022 contenuti in un report di Amat e forniti dal Comune di Milano, è interessata da itinerari ciclabili: significa 312 chilometri, di cui 108,5 “in sede propria“, solo per le dueruote, 74 in segnaletica (quindi le ciclabili tracciate sull’asfalto), 60,3 condivisi con i pedoni e 69,2 con altri veicoli (in tratti con moderazione della velocità o del traffico). Nell’arco di 5 anni, l’aumento è stato del 43%.
Ad aprire la strada è stato l’itinerario di corso Buenos Aires, ora protetto da cordoli, realizzato a maggio del 2020 in piena pandemia: l’asse Buenos Aires-viale Monza fa parte della rete degli itinerari portanti della ciclabilità individuati dal Piano urbano della mobilità sostenibile e si sviluppa in continuità con corso Venezia, fino al comune di Sesto San Giovanni. Due sono le piste ciclabili monodirezionali, in due direzioni, ora protette da cordoli.
Quanti sono i ciclisti che le percorrono, ogni giorno? Tra 8mila e 9mila persone, in media. Picco il 9 giugno del 2022, con 10.451 passaggi (bidirezionali) tra le 6 e le 22. Record pure il 18 maggio, con 1.262 transiti all’ora e 21 bici al minuto (tra le 8 e le 9). Il monitoraggio avviene solo in corso Buenos Aires, al momento. Il Comune ha “accelerato“ sulle ciclabili da quando, con il decreto legge 76/2020, è stato modificato il Codice della strada, dando la possibilità di realizzare piste per i ciclisti in maniera veloce e flessibile. Il Comune ha quindi realizzato “bike lane“, le ciclabili dipinte, con segnaletica lungo la carreggiata e affiancate alla sosta: 23 sono i chilometri realizzati tra 2020 e 2022. Non solo: sono arrivate le “case avanzate“ per le bici (32 quelle create) e le “linee avanzate“, che sono 86. Cosa sono? Segnaletica dedicata per l’arresto agli incroci, almeno tre metri più avanti rispetto agli automobilisti, così da aumentare la visibilità dei ciclisti. Per la “casa“, la linea di arresto occupa tutta la lunghezza della carreggiata.