PizzAut conquista tutti al Meeting dell’amicizia tra i popoli di Rimini. È la sfida più recente di Nico Acampora, fondatore del laboratorio di inclusione per ragazzi autistici e poi della pizzeria monzese nell’area ex Philips. In un padiglione della Fiera di Rimini è stato allestito il ristorante con 200 posti che già nei primi tre giorni ha sfornato 4mila pizze. Ospiti d’eccezione la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone e domani il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, già amico di PizzAut, perché ne ha tenuto a battesimo il ristorante monzese. L
o staff di 12 fra camerieri e pizzaioli autistici (su un totale di 25 impegnati a Monza) è riuscito ad adattarsi bene ai nuovi spazi ed ai rumori del padiglione fieristico, piuttosto insoliti per PizzAut. I ragazzi stanno superando i loro limiti, con grande energia e passione. Per un pranzo tipo preparano 326 pizze cucinate e servite al ristorante, a cui si aggiungono 281 pizze da passeggio cucinate e servite al PizzAutoBus. Sono impegnati 3 pizzaioli, 9 Camerieri autistici, supportati da 20 volontari, per servire oltre 600 persone.
«I ragazzi hanno capito bene che venivamo a fare una sfida – racconta Nico Acampora – che spostavamo il ristorante in un luogo strano, dove però ci sono persone che ci vogliono bene. L’amicizia per noi è fondamentale, sentire i miei ragazzi che dicono ai loro genitori domani vedo i miei colleghi è bellissimo: la parola collega non è associata all’autismo. I ragazzi imparano a lavorare bene, ci mettiamo tanto a insegnare, ma quando imparano sono straordinari. Hanno ritmi e modalità diverse, ma la differenza è sempre una ricchezza. L’inclusione è la possibilità di costruire un futuro er persone che in Italia non hanno futuro».
PizzAut nasce in una notte insonne di Nico (papà di un ragazzo autistico) che sveglia la moglie Stefania e dice: dobbiamo aprire un ristorante per ragazzi autistici. «Ho pensato a dare un futuro a mio figlio – ricorda – mi sono imbattuto nel presente di tante persone». Tanti i sindaci e vice sindaci, famiglie e imprenditori che accostano il padiglione di PizzAut, chiedendo i dettagli tecnici e organizzativi per esportare l’attività di ristorazione gestita da ragazzi autistici in altre realtà italiane. «È bello lavorare – dice un ragazzo mentre serve le pizze al Meeting – mi ha cambiato il mondo». Prendono sul serio le loro passioni i ragazzi di PizzAut. Uno di loro ha deciso di imparare a suonare il violino: detto fatto. In tre mesi ha imparato. Voleva portare il suo violino in trasferta a Rimini, all’estero, come dice lui, ma si era rotto e non poteva suonare per gli amici che venivano al ristorante del Meeting. Lanciato un appello sui social, molti hanno offerto un violino e il giovane si è potuto esibire, fra gli applausi dei commensali.
Ora Nico è a un bivio: «Mi fermo ai due ristoranti di Monza e Cassina de’ Pecchi o apriamo dei franching? Il terrore è che qualcuno possa usare male storia e logo di PizzAut».