NICOLA PALMA
Cronaca

Antitrust a caccia di Pokemon Go: "Regole vessatorie per gli utenti"

Procedimento sul videogioco che ha spopolato tra i giovani

Pokemon go, seguitissimo in Giappone (Ansa)

Milano, 20 febbraio 2017 - La moda scoppiò l’estate scorsa: centinaia di persone in giro per la città in cerca di Pokémon. Testa bassa e occhi fissi sullo smartphone per non farsi scappare i preziosi animaletti, con l’app lanciata dalla californiana Niantic che in poche ore arrivò a insidiare il primato di Twitter nella classifica delle applicazioni più scaricate dagli utenti. Caccia in ambienti reali a Charizard e compagnia, con raduni improvvisati e lunghe camminate per non farsi scappare i personaggi immaginari. Un fenomeno di massa che monopolizzò il torrido agosto milanese del 2016. Ora, a distanza di parecchi mesi, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, meglio nota come Antitrust, ha avviato un procedimento sulla società di San Francisco che ha lanciato il software: nel mirino dell’Authority, si legge nel documento disponibile all’indirizzo www.agcm.it, «alcune delle clausole inserite nel videogioco Pokémon Go, nella versione in lingua italiana attualmente vigente, pubblicata sul sito web del professionista, nonché scaricata al momento dell’installazione dell’app sullo smartphone». Sotto i riflettori, innanzitutto, l’esclusione di garanzie nel documento che va giocoforza accettato da chi sia interessato a utilizzare l’app. 

E ancora: l’Antitrust vuole vederci chiaro pure sulle postille che limitano al massimo le responsabilità in capo alla Niantic per «danni indiretti, accidentali, speciali, punitivi, esemplari o conseguenti, inclusi perdita di profitti, perdita di dati, dell’avviamento commerciale, interruzione del servizio, danni al computer, guasto del sistema o per il costo di servizi sostitutivi». Senza dimenticare altri cinque articoli contestati. Premesso che l’istruttoria è appena all’inizio, l’Authority specifica: «Le clausole descritte, in sé, in collegamtno tra loro e/o nel contesto dell’intero testo dei Termini d’uso, appaiono vessatorie in quanto tali da determinare, a carico del consumatore, un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto». Ora ci sono 30 giorni di tempo per inviare commenti e contributi all’Antitrust.

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