DANIELE DESALVO
Cronaca

Mai più tragedie come ad Annone: i ponti saranno sorvegliati in diretta

Cinquantatré infrastrutture da tenere sotto controllo si trovano sulle strade della Lombardia. Il maxi progetto di Anas da 275 milioni di euro per monitorare 24 ore su 24 quelle più a rischio

Buona parte delle strutture da controllare sono lungo la Superstrada 36

Milano - ​Mai più ponti che crollano all’improvviso, come successo tante, troppe volte in Italia. Dal cavalcavia di Annone Brianza sulla Superstrada caduto il 28 ottobre 2016, a quello di via XXV aprile a Novara collassato solo un paio di settimane fa, passando per il viadotto Polvelvara del’A10 a Genova franato la vigilia di ferragosto 2018, sono infatti almeno una decina i ponti crollati solo negli ultimi due lustri in tutto il Paese. Per scongiurare altre tragedie simili, i tecnici di Anas hanno elaborato un maxi progetto da 275 milioni di euro per monitorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, mille ponti e i viadotti in tutte le Regioni, attraverso una rete di sensori e cablaggi lunga decine di chilometri, mentre attualmente i controlli sono trimestrali.

Cinquantatre infrastrutture da tenere sotto controllo sono in Lombardia, tra la Statale 36 del lago di Como e dello Spluga, la variante di Morbegno della Statale 38 dello Stelvio, la SS 336 dell’aeroporto di Malpensa e la diramazione della Statale 336. La maggior parte di sopraelevate fanno parte della 36, la strada più trafficata e pericolosa di tutto in Nord Italia, che, con i suoi oltre 100 chilometri di nastro d’asfalto, collega l’hinterland di Milano alle porte della Valtellina, destinata a diventare l’autostrada delle Olimpiadi invernali di Milano – Cortina 2026. Sono 40 i cavalcavia individuati, molti tra Lecco e Colico, dove si susseguono uno via l’altro per superare torrenti e valli e collegare le gallerie. Tre invece si trovano lungo variante di Morbegno.

Altri 8 sono dislocati sulla variante della Statale dell’aeroporto di Malpensa e gli ultimi due sulla 336 di Malpensa. "L’obiettivo è sorvegliare la rete stradale di nostra competenza per valutarne le condizioni presenti e future delle parti che la compongono, in modo da definire le attività di manutenzione, gli interventi necessari, i costi e le tempistische", spiegano da Anas. Si tratta di una piattaforma sperimentale attraverso il programma Shm, acronimo di Structural healt monitoring per il monitoraggio e la diagnosi continua dello stato di salute e la stima del rischio di degrado delle infrastrutture. È una sorta di check up continuo per analizzare in realt time il “comportamento“ dei ponti, come deformazioni e inclinazioni. I dati aggiornati raccolti consentiranno non solo di garantire sicurezza immediata, fornendo ad esempio elementi e segnali di allerta in caso di pericoli di cedimenti imminenti, ma anche di mettere a punto e il piano migliore per gli interevnti di manutenzione programmata.