e Andrea Fasani
Ponte Lambro finisce sott’acqua. Nel tardo pomeriggio di ieri, in via Vittorini, nel quartiere nella periferia sud-est della città, l’acqua usciva copiosa dai tombini. Dopo una giornata di pioggia intensa, il fiume Lambro era carico e le fognature non riuscivano più a contenere l’acqua. L’assessore comunale alla Protezione civile Marco Granelli, presente in via Vittorini, spiega al Giorno che "oggi, come accaduto giovedì, le forti piogge hanno scaricato sopratutto sul bacino del Lambro, che è arrivato a 2,70 metri. L’acqua, quindi, è uscita dalla fognatura e ha allagato il quartiere di Ponte Lambro. Memori di quanto accaduto l’altro giorno, abbiamo previsto il posizionamento di Mm e Protezione civile qui sul posto. Dunque, appena salita la soglia, abbiamo fatto aprire tutti i chiusini e abbiamo già in azione due idrovore in via Vittorini".
In mattinata, quando ancora la situazione è sotto controllo, Granelli, con un lungo post su Facebook sull’esondazione del Seveso di giovedì, accende il dibattito sulle soluzioni e sulle responsabilità, attaccando Regione Lombardia: "Qualcuno giovedì in strada a Niguarda diceva e qualcuno scriveva sui giornali: “Seveso, non è cambiato niente in 50 anni“. Capisco, ma non è così: da 12 ore a 2 di esondazione all’anno, e se la Regione Lombardia accelerasse i lavori e finalmente finisse le vasche di Senago e Lentate, come ha fatto Milano, saremmo a posto". L’assessore chiede al governatore lombardo Attilio Fontana, commissario per i lavori, di "battere un colpo" e aggiunge che "serve completare le due vasche lungo il Seveso, progettarne un paio lungo il Lambro fra Monza e Milano ma anche pensare a vasche nel sistema fognario prima dei depuratori e depavimentare in alcune aree, come il Comune ha iniziato a fare nella zona di Niguarda, vicino al depuratore di Bresso".
La replica di Palazzo Lombardia, affidata all’assessore al Territorio Gianluca Comazzi, non si fa attendere: "Regione Lombardia ha messo a terra oltre un miliardo di euro negli ultimi 5 anni sul dissesto idrogeologico. Anche sui fiumi che attraversano Milano gli investimenti sono stati importanti". Comazzi, poi, punta il dito contro Palazzo Marino: "Bisognerebbe pensare a collaborare tra istituzioni piuttosto che accusare. Mi accontenterei se il Comune di Milano facesse bene la manutenzione ordinaria dei tombini, vera causa della maggior parte dei casi degli allagamenti in città". Il consigliere comunale i Europa Verde Carlo Monguzzi, intanto, affonda il colpo sul piano di depavimentazione di cui ha fatto cenno Granelli: "È scritto chiaro nel Piano di governo del territorio (Pgt) del 2019. Ci sono anche i finanziamenti. Ma nessuno ha fatto niente".